Voce soul, talento raro, anima libera: Karima Ammar si racconta senza filtri.
Dopo anni di successi tra palchi prestigiosi, colonne sonore Disney e collaborazioni internazionali, Karima Ammar firma un ritorno che profuma di radici e libertà artistica. Si intitola Canta Autori il nuovo disco uscito il 28 maggio, un omaggio intimo e raffinato ai grandi della musica italiana, da Dalla a Battisti con ospiti d’eccezione come Fabio Concato e Nino Buonocore. Un progetto nato dall’ascolto del pubblico e dal bisogno profondo di esprimere il proprio suono in italiano, senza rinunciare all’anima soul e jazz che l’ha sempre contraddistinta. In questa intervista esclusiva, Karima si racconta come mai prima: tra scelte coraggiose, porte chiuse e quell’amore per la musica che, nonostante tutto, non l’ha mai abbandonata.
Karima Ammar da Amici al successo: "Nella musica cerco anime affini"
Come hai costruito il progetto del tuo nuovo album e cosa rappresenta per te, oggi, la contaminazione musicale?
"Il nuovo album nasce dal desiderio del pubblico di sentirmi cantare in italiano. Nel progetto “Lifetime” che condivido con Piero Frassi, ho iniziato a inserire qualche brano in italiano e il pubblico ha sempre reagito con entusiasmo. Ho intrapreso un vero viaggio alla scoperta del suono della mia voce in questa lingua, iniziato nel 2018 grazie a un invito a “Domenica In”, dove per 12 puntate ho cantato l’amore in tutte le sue forme con la musica italiana. Questo disco arriva in un momento fondamentale: i miei 40 anni. Un’età di trasformazione e ascolto profondo. Per me la musica è da sempre contaminazione: umana, sonora, percettiva".
Dopo tante collaborazioni internazionali e un percorso così ricco, cosa cerchi ora nella musica e quali sono le tue priorità artistiche?
"Cerco collaborazioni con persone “di cuore”. Non mi interessa lavorare con chi è solo mediaticamente noto ma privo di amore per ciò che fa. Oggi la mia priorità è circondarmi di anime affini, con intelligenza emotiva e spirituale".
Guardando indietro, quanto ha inciso davvero Amici sulla tua carriera?
"Amici è stata un’esperienza bellissima che rifarei mille volte. Non tanto come scuola artistica, quanto come palestra emotiva e di sopravvivenza alle dinamiche televisive. È stato un grande esercizio di autogestione".

Come vedi l’evoluzione di Amici e dei talent show rispetto ai tuoi anni?
"Sono felice di aver fatto parte di una delle ultime edizioni dove si faceva davvero tutto. Ci si metteva in gioco anche nelle discipline che non ci appartenevano. Oggi sembra tutto più confezionato, c’è meno spontaneità, meno incoscienza creativa".
Hai seguito Amici 24 o le edizioni più recenti? C'è qualche talento che ti ha colpita particolarmente?
"A dire il vero, non seguivo Amici nemmeno prima di parteciparvi… e non ho iniziato dopo".
C'è qualcosa che avresti voluto fare diversamente nel tuo percorso post-talent?
"No, sono felice delle scelte fatte. Ho detto molti “no” per restare fedele alla mia identità musicale, e quei “no” mi hanno permesso di costruire il mio percorso autentico".
Sanremo 2009 ti ha vista sul palco con Bacharach e Biondi. Che ricordo hai di quell’esperienza?
"La prima cosa che ricordo? Il terrore di scendere tutti quei maledetti scalini dell’Ariston! È stata l’emozione più paralizzante della mia vita… ma anche tra le più forti".
"Sogno un duetto con Marco Mengoni"
Quali artisti italiani ammiri e con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?
"Giorgia, Ivano Fossati e Marco Mengoni sono nomi che stimo profondamente. Mi piacerebbe condividere qualcosa con ciascuno di loro".
Hai mai pensato di tornare a Sanremo? Come lo vivi oggi?
"Sì, ho provato a tornarci diverse volte in questi 16 anni, ma non mi hanno mai presa! Vorrei tanto salire di nuovo su quel palco, oggi, con una nuova consapevolezza e maturità artistica".
Come giudichi lo stato attuale della musica italiana tra streaming, social e autotune?
"Purtroppo non amo la direzione che ha preso la musica. Ma non è colpa sua: la musica nasce per essere vissuta, suonata. Io continuo per la mia strada: quella della musica vera, condivisa, sentita. Quella che non segue mode".
Quali sono le difficoltà principali oggi per chi vuole fare musica di qualità?
"Rispettare la musica e non piegarsi alle tendenze del momento. È dura, ma è l’unico modo per restare fedeli a sé stessi e al proprio suono".
Hai mai sentito di essere stata sottovalutata dal grande pubblico?
"I miei fan spesso me lo dicono. Forse è vero, forse avrei potuto avere di più. Ma faccio il lavoro più bello del mondo. Vivo della mia passione. E per me, questo è il vero successo".
Hai mai pensato di mollare tutto? Cosa ti ha fatto restare?
"Sì, più di una volta. Ma l’amore per il canto e per la musica ha sempre avuto la meglio. È più forte di ogni paura".
