È costato una fortuna, l'ha diretto Luc Besson: stasera guarda un kolossal che divide ma non si dimentica

Stasera guarda Giovanna d’Arco, un film che ha segnato un’epoca. Diretto da Luc Besson e interpretato da Milla Jovovich, questo kolossal europeo è un'esperienza intensa, controversa, visivamente mozzafiato.

Non è un film da guardare distrattamente. È una ferita aperta, un’opera che racconta senza filtri la vita e il martirio della Pulzella d’Orléans. Lo fa con immagini potenti, dialoghi duri, e una protagonista che brucia di fede e dolore. Accanto a Milla Jovovich, un cast internazionale da kolossal: Dustin Hoffman nel ruolo della coscienza interiore di Giovanna, John Malkovich nei panni del delfino Carlo VII, Faye Dunaway come Yolande d’Aragona, Vincent Cassel, Gina McKee e Tchéky Karyo.

La storia è nota, ma raramente è stata raccontata così. Siamo in Francia, in piena Guerra dei Cent’anni. Giovanna, ragazzina pia e sensibile, vive a Domrémy. La sua esistenza cambia per sempre dopo la violenza e la morte della sorella maggiore durante un’incursione inglese. Da quel momento, sente una chiamata: liberare la sua terra in nome di Dio.

Stasera in tv
Un frame di Giovanna d'Arco

Stasera guarda un film coraggioso, tragico, indimenticabile

Giovanna d’Arco è suddiviso in tre atti. L’infanzia, l’ascesa militare e il processo. Tutto viene raccontato con un ritmo serrato, visioni simboliche e un’estetica cupa e spietata. Non c’è agiografia. C’è carne, sangue, fuoco. C’è una ragazza che brucia di missione e follia. Nel film, Giovanna si presenta al futuro Carlo VII con parole infuocate. Ottiene il comando di un esercito. Guida la liberazione di Orléans. Cambia il corso della guerra. Ma poi viene tradita. Abbandonata dai suoi. Condannata da un tribunale religioso. Bruciata viva.

Il film ha diviso la critica fin dalla sua uscita nel 1999. Alcuni lo hanno definito un capolavoro visivo. Altri un esercizio di stile privo di profondità. Ma nessuno è rimasto indifferente. Perché Besson osa. Stravolge. Scava nella psiche di Giovanna. Non la canonizza. La umanizza.

Il progetto, inizialmente affidato a Kathryn Bigelow, passò a Besson dopo dissapori creativi. Soprattutto sulla scelta della protagonista, allora compagna del regista. Il budget fu enorme per l’epoca: circa 60 milioni di dollari. Il film fu un flop commerciale, ma ottenne sei nomination ai César nel 2000, vincendo per miglior sonoro e migliori costumi. Due riconoscimenti che certificano la cura maniacale nei dettagli tecnici e scenografici.

Luc Besson, dopo questo film, non avrebbe più raggiunto lo stesso livello nella scena internazionale. Ma con Giovanna d’Arco ha lasciato una traccia. Ha firmato un kolossal che non cerca di piacere. Cerca di colpire. Di ferire. Di restare impresso nella memoria. Stasera puoi rivederlo, noleggiandolo su piattaforme come Apple Tv. O scoprirlo per la prima volta. È il tipo di film che non si consuma. Si incide. E ti resta dentro per sempre con la sua forza.

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