Celeste Dalla Porta è molto più di una promessa. Dopo Parthenope di Paolo Sorrentino, la sua carriera ha preso una direzione che oggi guarda verso Hollywood.
L’occasione? Il Festival Marateale 2025, a Maratea, dove l’attrice ha ricevuto un premio speciale e ha incontrato, tra gli ospiti d’onore, un gigante del cinema americano: Oliver Stone. Secondo fonti vicine al festival, il regista tre volte premio Oscar sarebbe rimasto profondamente colpito dalla sua interpretazione in Parthenope, tanto da chiedere personalmente di incontrarla.
Oliver Stone, autore di film iconici come Platoon, Wall Street e JFK, ha un talento preciso: riconoscere volti nuovi, non ancora ingabbiati dai codici del cinema mainstream. E in Celeste Dalla Porta pare aver visto qualcosa di raro. Un breve colloquio privato è bastato per far scattare l’interesse. Si parla già di un possibile progetto internazionale in fase di sviluppo. Ancora top secret, ma concreto.
Per Celeste, classe 1997, sarebbe il primo film fuori dall’Italia. Ma non il primo grande incontro della sua carriera. Sorrentino l’ha scoperta per caso. Aveva girato una piccola scena in È stata la mano di Dio, poi tagliata. Ma il regista non l’ha dimenticata. Quando ha scritto Parthenope, ha voluto lei. Nel film, presentato in anteprima mondiale a Cannes 2024, interpreta una figura mitica e simbolica. Parthenope è l’anima di Napoli, la città che seduce e sfugge, che accoglie e inquieta.
Una parte intensa, muta e visiva. La sua interpretazione ha lasciato il segno. Non solo in Italia. Critici internazionali l’hanno definita una delle scoperte più autentiche del cinema europeo recente. Figlia d’arte, nata a Milano, Celeste viene da una famiglia immersa nella cultura visiva e musicale. Il padre è il contrabbassista Paolino Dalla Porta, la madre è la fotografa Melina Mulas. Il nonno? Il leggendario Ugo Mulas.
Ha studiato al liceo artistico di Brera e si è formata al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Ha scelto una strada lenta, ma vera. Cortometraggi, teatro, progetti indipendenti. Nessuna scorciatoia.

Celeste Dalla Porta, il giorno in cui Oliver Stone ha chiesto di incontrarla
A Maratea, nel corso del festival Marateale, Oliver Stone ha visto Celeste dal vivo. E ne è rimasto folgorato. Lei ha ricevuto il premio, lui era lì come ospite internazionale. Fonti interne raccontano che il regista avrebbe chiesto al suo staff di organizzare un incontro riservato. Una conversazione breve, ma diretta. Uno scambio che — a quanto pare — potrebbe presto trasformarsi in qualcosa di più concreto.
La notizia ha cominciato a circolare tra gli addetti ai lavori. Nessuna conferma ufficiale. Ma le ipotesi si moltiplicano. Celeste potrebbe essere coinvolta in un nuovo film diretto proprio da Stone. Per lei, il salto da Sorrentino a Stone rappresenterebbe non solo una crescita professionale, ma anche il segnale di un passaggio di testimone: da musa napoletana a volto internazionale.
Chi ha visto Celeste in Parthenope sa che non si tratta di un caso. C’è qualcosa nei suoi silenzi, nei suoi gesti, che resta addosso. Non è solo talento. È presenza. E Stone, da sempre attratto da figure fuori dagli schemi, potrebbe aver trovato in lei la sua prossima protagonista. Il viaggio è cominciato da Napoli. Ora guarda a Hollywood. E il nome di Celeste Dalla Porta non smette di farsi strada. A testa alta, con grazia e intensità. Se davvero sarà diretta da Oliver Stone, sarà il segno che qualcosa, nel cinema italiano, è cambiato. E che la nuova generazione ha finalmente trovato la sua voce più autentica.
