Solo per chi ha un’anima: su Netflix il film più poetico di sempre, diretto da un genio italiano

Su Netflix è disponibile Youth – La giovinezza, il film che ha fatto piangere anche gli animi più duri. Una storia sulla vita, la memoria, il tempo che scorre. Un inno dolce e potente all’arte, all’amicizia e alla rinascita personale.

Paolo Sorrentino dirige uno dei suoi film più emozionanti, visivamente maestoso e narrativamente toccante. L’atmosfera è rarefatta. La montagna silenziosa fa da sfondo alle emozioni di due uomini che, con l’anima stanca, cercano ancora senso e bellezza. Ma questa non è una storia di fine. È una storia di trasformazione.

Su Netflix un film sull’età, sull’arte e su ciò che resta

Fred Ballinger è un ex direttore d’orchestra. È in vacanza in Svizzera con la figlia Lena e l’amico Mick, regista ancora in attività. Entrambi osservano. Rimuginano. Si confrontano con i propri limiti, i successi, gli amori perduti e i rimpianti mai dimenticati. Fred rifiuta l’invito della regina d’Inghilterra a dirigere le sue “Canzoni Semplici”. Erano dedicate alla moglie, ora ricoverata e malata. Non ci riesce. Mick, invece, lavora ossessivamente al suo ultimo film. Lo considera il testamento della sua carriera. Ma qualcosa va storto. Jane Fonda, nei panni della diva Brenda Morel, distrugge le sue speranze in pochi secondi. Il rifiuto è brutale. Il sogno si spezza.

Ed è qui che il film cambia marcia. La vecchiaia non è più uno sfondo. È un personaggio. È un nemico e un compagno, un fantasma e una guida. Il suicidio di Mick chiude un capitolo e ne apre un altro. Fred capisce che può ancora creare. Decide di tornare sul podio. Accetta l’invito reale. E lo fa con una musica che è dolore, amore, memoria. È resurrezione. La scena finale, con la Simple Song #3, è un pugno al cuore. Ma anche un abbraccio.

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Rachel Weisz in Youth – La giovinezza, su Netflix

Un cast stellare per un’opera da custodire

Nel cast, una parata di stelle: Michael Caine è straordinario, umano e silenziosamente intenso. Harvey Keitel è struggente e lucido. Rachel Weisz emoziona con il dolore sommesso di Lena. Paul Dano offre una prova sottile e ironica come attore in crisi di identità. E poi Jane Fonda: potente, feroce, magnetica. In pochi minuti, lascia il segno. Nel film appaiono anche la popstar Paloma Faith, il soprano Sumi Jo e persino una versione romanzata di Maradona.

Girato tra Svizzera, Italia e Regno Unito, è una sinfonia visiva. Ogni inquadratura sembra un dipinto. Ogni dialogo pesa quanto una confessione. Sorrentino non gira un film: compone una sinfonia di anime in cerca di senso. Youth ha ricevuto premi e applausi in tutto il mondo: 3 European Film Awards, nomination agli Oscar, Golden Globe e David di Donatello. È stato presentato in concorso a Cannes ed è il film che ha segnato la maturità artistica di Sorrentino a livello globale.

Non è un film per tutti. È un film per chi vuole sentire qualcosa di vero. Per chi non ha paura del silenzio e dei ricordi. Ora è su Netflix. Guardalo. E lasciati colpire. Perché ci sono storie che non passano. Restano. E ci cambiano un po’ per sempre.

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