Netflix lo toglierà a breve, vietato perderlo: guarda il film più provocatorio dell’anno, firmato da un regista visionario

C’è un film su Netflix che sta per sparire e che merita di essere visto prima che sia troppo tardi. Si chiama Thanksgiving, ed è l’opera più sorprendente e provocatoria del regista Eli Roth, uno dei nomi più iconici del cinema estremo americano. Una storia nata come scherzo, diventata leggenda, e ora divenuta un piccolo cult contemporaneo.

Tutto comincia nel 2007, quando Roth realizza un finto trailer per il progetto “Grindhouse” di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez. Un trailer talmente folle e disturbante da diventare virale, un omaggio ironico ai film di vendetta degli anni Ottanta. Da lì, l’idea si trasforma in film vero e proprio. E nel 2023, dopo anni di attesa, “Thanksgiving” arriva finalmente al cinema, trasformando la festa più innocente d’America in un incubo di giustizia, sangue e colpa collettiva.

La vicenda è ambientata a Plymouth, Massachusetts, la città simbolo del Ringraziamento. Un anno dopo una rivolta tragica durante il Black Friday, un misterioso assassino mascherato da John Carver comincia a eliminare, uno dopo l’altro, i responsabili di quell’incidente. Dietro ogni omicidio, un piano di vendetta lucido e rituale. E dietro quella maschera, un volto che nessuno avrebbe sospettato.

Netflix
Thanksgiving su Netflix

Su Netflix Thanksgiving ancora per poco: cast, ritmo e stile da thriller d’autore

 

Nel ruolo dello sceriffo troviamo Patrick Dempsey, che sorprende in un personaggio ambiguo e tormentato. Con lui la giovane Nell Verlaque, protagonista intensa e fragile, e Addison Rae,
la star dei social che qui mostra un talento inatteso. Tra i comprimari spiccano Rick Hoffman, Milo Manheim e Gina Gershon. Un cast che mescola veterani e nuovi volti, costruendo un equilibrio perfetto tra ironia e tensione.

Con un budget di circa 15 milioni di dollari, il film ne ha incassati oltre 46 in tutto il mondo, diventando uno dei titoli più redditizi e discussi dell’anno. Eli Roth firma un’opera che fonde la grammatica del thriller classico con l’energia del cinema pop, in un continuo gioco di rimandi tra satira, vendetta e cultura americana.

Un film che ha già cambiato il genere

Non serve amare la paura per lasciarsi trascinare da Thanksgiving. Questa volta Roth racconta una storia più matura, quasi sociale, dove la violenza diventa linguaggio simbolico di una comunità divisa e colpevole. La festa del raccolto diventa la resa dei conti. E ogni tavola imbandita nasconde un segreto che torna a galla.

Il film ha ricevuto ottime recensioni per la sua intelligenza visiva e per l’uso ironico della tradizione. Molti critici l’hanno definito “il più consapevole e raffinato” del regista, capace di unire il gusto per la provocazione con una costruzione narrativa solida e sorprendentemente elegante. Un equilibrio che mancava da tempo nel cinema americano di genere.

Dietro le quinte, Roth ha costruito un mondo dettagliato, fatto di simboli, citazioni e riferimenti al cinema anni Settanta. Ogni scena è calibrata, ogni gesto carico di senso. E mentre la tensione cresce, il film riflette sull’ossessione collettiva per la spettacolarizzazione della violenza. Non a caso, il sequel è già in preparazione: le riprese inizieranno nel marzo 2025.

Perché guardarlo ora (prima che sparisca da Netflix)

Thanksgiving non è solo un film, è un’esperienza. È l’esempio perfetto di come un’idea ironica possa diventare un fenomeno cinematografico. Con il suo ritmo serrato, le atmosfere da brivido e una regia sempre consapevole, Eli Roth costruisce una parabola sulla colpa, sull’ipocrisia e sulla vendetta che si consuma a tavola. Ed è proprio questo contrasto tra normalità e follia a renderlo indimenticabile.

Chi ama il cinema che osa, che non teme il grottesco e che sa usare l’eccesso per parlare di noi,
non dovrebbe lasciarselo sfuggire. È uno di quei film che diventano simbolo di un momento, un piccolo cult destinato a crescere nel tempo. E il fatto che stia lascerà Netflix il 15 novembre non fa che aumentare la sua aura di mistero.

Guardarlo ora significa assistere alla nascita di un nuovo classico del cinema contemporaneo,
prima che scompaia dal catalogo e torni a essere, come all’inizio, una leggenda.

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