È su RaiPlay, ma quasi nessuno se n’è accorto: uno dei film più delicati e commoventi degli ultimi anni

Gianni Di Gregorio è tornato con un film che ha la leggerezza di una carezza e la forza di una rivelazione: si chiama Astolfo, ed è disponibile su RaiPlay. Eppure, pochi lo hanno notato. Un peccato, perché dentro questa storia si nasconde un tesoro. Un racconto di provincia e di vita che parla a tutti, senza età e senza barriere.

Astolfo non è una commedia qualsiasi. È un film che sa unire malinconia e ironia. Racconta l’amore quando nessuno se lo aspetta più. Racconta la rinascita quando sembra troppo tardi per ricominciare. È cinema d’autore, ma resta vicino al cuore della gente. La regia porta la firma di Gianni Di Gregorio, già acclamato per titoli come Pranzo di ferragosto e Lontano lontano. Questa volta, però, il regista si mette al centro della scena interpretando il protagonista. E al suo fianco c’è una leggenda del cinema italiano: Stefania Sandrelli.

Un cast ricco e sorprendente accompagna la storia. Da Alfonso Santagata a Gigio Morra, da Mauro Lamantia a Agnese Nano, fino a Simone Colombari nei panni del sindaco. Una coralità che restituisce il senso vero della comunità italiana, con le sue contraddizioni e la sua umanità.

Su RaiPlay è disponibile Astolfo: un film che tocca corde profonde

Astolfo è un professore in pensione. Vive a Roma, ma un giorno viene sfrattato dall’appartamento che occupava da anni. Costretto a lasciare la capitale, torna ad Artena, in Lazio, nella vecchia casa di famiglia. Un palazzo nobiliare ormai decaduto, dove incontra la realtà dura della provincia. Trova occupanti abusivi, disputa con il sindaco e la parrocchia. Un mondo che sembra respingerlo. Ma proprio lì, dove pensava di aver perso tutto, incontra Stefania.

Stefania è una donna vedova, energica, vitale. Porta con sé la forza dell’amore che resiste al tempo. Con lei, Astolfo riscopre la gioia di vivere. Rinasce. Impara che non esiste età per sorprendersi, né per amare. È questo il cuore del film: una seconda possibilità. Non concessa dal destino, ma dalla capacità di aprirsi all’altro. La storia ha conquistato pubblico e critica al Festival del Cinema di Roma. Non a caso ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’Argento e una ai David di Donatello. Riconoscimenti importanti che hanno premiato la delicatezza del racconto e lo stile inconfondibile di Di Gregorio.

RaiPlay
Stefania Sandrelli in Astolfo, su RaiPlay

Curiosità, poesia e un’eredità viva

Il film è stato girato tra giugno e luglio 2021 in tre luoghi suggestivi: Vasto in Abruzzo, Artena nel Lazio e la marina di Montenero di Bisaccia. Scelte che restituiscono un’Italia autentica, lontana dalle cartoline turistiche. Una provincia viva, reale, fatta di contrasti. Il personaggio di Astolfo richiama lo stile narrativo tipico di Gianni Di Gregorio. Una scrittura leggera, ironica, sempre venata di malinconia. Non mancano riferimenti letterari: il nome stesso, Astolfo, arriva dall’Orlando Furioso di Ariosto. Un cavaliere che, tra poesia ed epica, porta con sé l’idea di viaggio e di rinascita.

https://www.youtube.com/watch?v=DmLeBWmGzvQ

La forza del film sta anche nel messaggio. Astolfo ci dice che la vita non ha una sola stagione. Che anche nella terza età si può ricominciare. È una lezione di libertà e di coraggio. Una lezione che il cinema italiano raramente ha avuto il coraggio di mettere al centro. Dopo titoli come Pranzo di ferragosto e Lontano lontano, questo film conferma il percorso di Di Gregorio. Un cinema garbato, intimo, che non ha bisogno di budget enormi. Un cinema che sa toccare le corde universali con semplicità. Non a caso, ha influenzato altri autori vicini per tono e sensibilità. Astolfo diventa così manifesto di un cinema “gentile” che resiste alle mode e parla ancora al presente.

Guardarlo oggi su RaiPlay è un’occasione unica. Non solo per scoprire un film che molti hanno ignorato. Ma per lasciarsi sorprendere da una storia che, con tenerezza e verità, ricorda a tutti noi che non è mai troppo tardi per ricominciare.

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