Benedetta Parodi, altro che sushi da ristorante: il suo trucco per farlo a casa è geniale e viene voglia di copiarlo subito. Un gesto semplice. Un’idea che profuma di casa. E una ricetta che unisce Giappone e tenerezza in un solo morso.
Mercoledì scorso, in occasione della Giornata Internazionale del Sushi, Benedetta Parodi ha sorpreso tutti con un post dolcissimo. Un video che la ritrae ai fornelli, tra sorrisi sinceri e mani leggere. Ma non è un sushi qualsiasi. È un sushi fatto in casa, senza tappetini di bambù, senza tecniche da chef. Solo un’idea brillante: una scatola di uova vuota e un pizzico di amore.
«Con questo trucchetto fare il sushi in casa è un gioco da ragazzi», scrive Benedetta su Instagram. E ha ragione. Perché in cucina, spesso, è la semplicità che vince. Sì, perché basta guardarla un attimo per capire che quella ricetta non è solo da rifare. È da sentire. Il sushi, per molti, è un rito da ristorante. Da serata fuori, bacchette in mano e atmosfera giapponese. Ma Benedetta lo porta a casa. Letteralmente.
250 grammi di riso lavato con cura. Acqua limpida, pentolino sul fuoco. Dieci minuti a fiamma bassa. Poi, silenzio e riposo. Quindici minuti senza fiamma. Un tempo lento, come certi gesti d’altri tempi.
Nel frattempo, lei prepara la base. Una scatola di uova vuota, foderata di pellicola. Un piccolo trucco da condividere. E che funziona davvero. La farcitura? Salmone affumicato. Avocado morbido. Formaggio cremoso. Tutto quello che rende felici. Tutto quello che possiamo avere nel frigo di casa. Taglia l’alga nori a quadratini. Poi stende il riso, profumato con aceto di riso e un tocco di zucchero. Un condimento delicato, che sa di Asia e accoglienza.
Con le mani bagnate, compone i piccoli cubi. Li chiude con l’alga e li lascia riposare in frigo. Come se ogni ingrediente avesse bisogno di tempo per diventare perfetto. Un gesto ripetibile. Un piatto che diventa esperienza.
Benedetta Parodi prepara il sushi a casa: una maionese senza uova e l’abbraccio finale al sapore di wasabi
Il video non finisce lì. Perché c’è un altro dettaglio che merita attenzione. Una maionese vegana, senza uova, che accompagna il sushi come una carezza. Benedetta la prepara con pochi ingredienti. Ma l’effetto è sorprendente. Nel bicchiere del mixer unisce 200 ml di olio di semi, 100 ml di latte di soia, un cucchiaino di senape e un tocco deciso di wasabi. Un pizzico di sale. Frulla tutto. Ed ecco la magia. La salsa è liscia, profumata, piccante al punto giusto. Una coccola verde che esalta ogni boccone. Non serve essere cuochi esperti per farla. Solo voglia di provare. E magari di sorprendere qualcuno a cena, con qualcosa di diverso. Di speciale.
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Perché questo è il punto: non stiamo parlando solo di sushi. Ma di un’idea di cucina più morbida, più gentile, più umana. Un modo per dire “ti voglio bene” con una ricetta. Un’occasione per portare un po’ di Giappone nella nostra cucina italiana, con leggerezza e inventiva. In fondo, è questo che ci ha regalato Benedetta Parodi con il suo post. Non una semplice ricetta. Ma una piccola ispirazione. Da copiare, da sentire, da condividere. Provateci anche voi. Perché a volte, bastano una scatola vuota e un po’ di cuore per cambiare la cena.