Netflix, lacrime e cuore a pezzi: ora questo film italiano tratto da una storia vera diventa un musical al Sistina

Lo hai visto su Netflix, ti ha spezzato il cuore. Ora “Il ragazzo dai pantaloni rosa” potrebbe arrivare a teatro come musical. E promette di commuoverti di nuovo.

Parrebbe quasi ufficiale: il film italiano tratto dalla vera storia di Andrea Spezzacatena, uno dei titoli più potenti e discussi del 2024, dovrebbe sbarcare al Teatro Sistina in versione musicale. Sembrerebbe confermato anche il nome di Samuele Carrino nel cast, lo stesso giovane attore che ha prestato volto e anima ad Andrea nella pellicola originale.

1.643.915 presenze in sala, oltre 10 milioni di euro di incasso e un impatto sociale enorme. Il film diretto da Margherita Ferri, scritto da Roberto Proia e distribuito da Eagle Pictures e Weekend Films, ha lasciato un segno profondo. Un’opera che racconta l’orrore del bullismo omofobo, e il bisogno di ascoltare chi spesso non trova voce.

Oggi potrebbe diventare qualcosa di nuovo. Qualcosa che vibra, che canta, che si muove sul palco. Il musical dovrebbe essere messo in scena nella prossima stagione al Sistina, uno dei templi dello spettacolo italiano.

La storia è tratta da eventi reali. Andrea Spezzacatena, 15 anni, si è tolto la vita il 20 novembre 2012 dopo anni di bullismo e cyberbullismo. Tutto è iniziato da un paio di pantaloni rossi scoloriti. Diventati rosa, sono diventati anche il simbolo della sua diversità, della sua dolcezza. E della sua condanna. “Il ragazzo dai pantaloni rosa” è anche il titolo del film che ha fatto conoscere la sua vicenda in tutta Italia. Una storia che ha commosso migliaia di studenti, educatori, genitori. Una storia che ora torna a vivere in un linguaggio nuovo.

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Claudia Pandolfi nel film Il ragazzo dai pantaloni rosa, su Netflix

Il dolore, la bellezza, la voce: perché questo musical tratto dal film su Netflix è molto più di uno spettacolo

Andrea era un ragazzo sensibile. Amava cantare, studiare, sognare. Viveva a Roma, con la madre Teresa Manes, il padre Tommaso e il fratello Daniele. Era stato ammesso alle prove di un coro papale. Una gioia immensa per lui. Ma anche l’inizio di un incubo. Il suo rapporto con Christian Todi, un ragazzo più grande, si rivela ambiguo. L’amicizia si trasforma in persecuzione. Presa in giro dopo presa in giro, Andrea diventa il bersaglio di un intero branco. E quando si presenta a una festa truccato e vestito da prostituta — unico a farlo, ingannato — viene umiliato pubblicamente. La foto finisce sui social. La ferita si apre per sempre. Il giorno dopo il suo compleanno, Andrea si uccide.

La madre scrive un libro, “Andrea: Oltre il pantalone rosa”. Il film nasce da lì. Dal bisogno di raccontare. Di rompere il silenzio. Di impedire che accada ancora. Nel cast del film, oltre a Samuele Carrino, anche Claudia Pandolfi (Teresa), Corrado Fortuna (Tommaso), Andrea Arru (Christian) e Sara Ciocca nel ruolo di un’amica fidata.

La colonna sonora è firmata da Arisa. Le musiche probabilmente saranno adattate anche per la versione teatrale, che promette lacrime, empatia, riflessione. Ma anche forza. Speranza. Voce. Il teatro ha un potere diverso. Intimo. Vivo. Il musical potrebbe essere l’occasione per toccare il cuore degli spettatori in modo nuovo. Coinvolgerli. Farli riflettere. Farli uscire dalla sala diversi.

In un’Italia che ancora fatica ad affrontare apertamente temi come il bullismo, l’omofobia, l’identità e l’inclusione, opere come questa sono più che cultura. Sono necessità. “Il ragazzo dai pantaloni rosa” al Sistina non sarà solo uno spettacolo. Sarà un atto d’amore. Un atto di memoria. Un atto di resistenza.

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