Stasera in tv, su Rai 4 (canale 21) alle 21:21 va in onda Sisu – L’immortale. Un film d’azione finlandese che ha stregato festival e critica. Diretto da Jalmari Helander, è ambientato nella Lapponia devastata del 1944. Un mondo di neve, fuoco e disperazione.
Il protagonista è Aatami Korpi, interpretato da Jorma Tommila. Un ex soldato finlandese trasformato in cercatore d’oro. Dopo anni di solitudine trova una vena d’oro. Due sacche colme. Un sogno che potrebbe cambiare tutto. Ma il destino si presenta sotto forma di nazisti in fuga. A guidarli c’è Bruno Helldorf, spietato ufficiale delle SS. Lo interpreta Aksel Hennie, volto già noto del cinema europeo. Con lui: Wolf (Jack Doolan), Aino (Mimosa Willamo), e il giovane Schütze (Onni Tommila). Inizia così una fuga disperata. Un inseguimento tra carri armati, cavalli e mine antiuomo. Aatami è solo. Ma non si arrende. Non muore. Non parla quasi mai. Ma agisce. Uccide. Sopravvive. Sempre. Per questo lo chiamano “l’immortale”. Il film è una corsa visiva. Violenta. Stilizzata. Estrema. Ma anche poetica. I paesaggi della Lapponia parlano. Il silenzio è più forte delle urla. E l’oro non è mai il vero bottino. Lo è la libertà. La resistenza. Il coraggio senza volto. Il sisu.

Stasera in tv un film che non assomiglia a niente: premi, impatto e curiosità
Sisu è stato accolto come una rivelazione. Al Festival di Sitges ha vinto Miglior Film, Miglior Attore e Miglior Fotografia. Il suo stile pulp e crudo ha ricordato a molti i film di Quentin Tarantino e i western di Sergio Leone. Ha ricevuto anche il prestigioso Saturn Award 2024 per il Miglior Film Internazionale. Ai Jussi Awards in Finlandia, ha fatto incetta di candidature. Ha vinto per la fotografia, firmata da Kjell Lagerroos. La colonna sonora è firmata da Juri Seppä e Tuomas Wäinölä. Un mix perfetto tra tensione e respiro. Le note accompagnano la morte e la speranza. Sempre in bilico.
Il protagonista, Jorma Tommila, è anche cognato del regista. La loro intesa si sente. Si vede. Tutto nel film è fisico. Crudo. Essenziale. I dialoghi sono pochi. L’azione è tutto. Curioso sapere che il film nasce da due immagini nella mente di Helander: un uomo che trova l’oro e un uomo a cavallo davanti a un carro armato. Da lì, la miccia. E il fuoco.
Il termine “sisu” è più di un titolo. È una filosofia finlandese. È ostinazione, cuore e resistenza. Anche quando tutto è perduto, anche quando si è soli, anche quando si muore. Ma non si cede. Sisu – L’immortale ha aperto la strada a una nuova ondata di cinema d’azione europeo. Film duri, visivi, personali. Storie di vendetta e sopravvivenza. Dove anche un uomo silenzioso può gridare più forte di un esercito. Stasera in tv, se non preferisci un film con Tom Hanks, su Rai 4, preparati a sangue, silenzi e una valanga di emozioni.
