Stasera in tv su Canale 20 alle 21:09 va in onda un film che non è solo una pellicola, ma un evento: in tanti si concederanno di riguardarlo per l'ennesima volta perché ha insegnato a tutti a credere nell’amicizia. È il primo capitolo di una saga che ha cambiato il cinema. Naturalmente è anche il film perfetto da rivedere sotto Natale. Qual è? Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello. Quando uscì nel 2001, il film di Peter Jackson cambiò il modo di guardare il cinema fantasy.
La storia de Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, è nota. L’Unico Anello, forgiato da Sauron (il male), sopravvive alla sua sconfitta perché Isildur lo risparmia. Passano i secoli e l'Anello finisce tra le mani del mostruoso Gollum prima e dello hobbit (una sorta di nano) Bilbo Baggins poi. Infine arriva al nipote Frodo, interpretato da Elijah Wood. Ian McKellen, nei panni del mago Gandalf il Grigio, gli dice che Sauron sta tornando e che l'anello non deve essere da lui trovato.
Da quel momento, parte il viaggio di Frodo con gli altri amici Sam, Merry e Pipino. Una fuga con i Nazgûl che incombono e la paura che cresce. A Gran Burrone, gli hobbit trovano l'elfo Elrond (Hugo Weaving) e il Consiglio decide che l’Anello va distrutto a Monte Fato: nasce la Compagnia dell’Anello con nove membri. Tra di essi Aragorn, interpretato da Viggo Mortensen, Legolas, con il volto di Orlando Bloom, Gimli, portato in scena da John Rhys-Davies e poi Boromir, l'intenso Sean Bean. Nelle miniere di Moria, il viaggio si spezza con il Balrog che emerge dal buio, Gandalf che cade e il fantasy diventa emozione e lutto. Nemmeno la luce di Lothlórien, con Cate Blanchett nei panni di Galadriel e nemmeno l’amore silenzioso di Arwen, interpretata da Liv Tyler riescono a migliorare la situazione: l'anello inizia a corrompere e dividere con Boromir che cede e la compagnia che si rompe.
Frodo sceglie di andare avanti da solo, ma Sam lo segue.

Stasera in tv Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello: perché vale la pena guardarlo anche dopo 20 anni
Il cuore de Il Signore degli Anelli resta il legame tra Frodo e Samvise Gamgee: Sean Astin lo rende indimenticabile perché Sam non vuole essere un eroe, ma vuole solo stare fino alla fine con il suo amico. È qui che il film colpisce: non quando mostra la sua grandezza da kolossal, ma quando mostra la fragilità umana.
Girato interamente in Nuova Zelanda tra il 1999 e il 2000, il progetto di Jackson è pieno di effetti visivi rivoluzionari firmati Weta Digital con miniature, CGI e prospettive forzate. Ma più che la tecnica a colpire è l'anima del film. Non a caso nel 2002 arrivano 13 nomination agli Oscar per la pellicola. Ne vince 4: fotografia, trucco, colonna sonora di Howard Shore ed effetti visivi. Anche ai BAFTA è un trionfo: questo film dimostrò che il fantasy non era più solo un genere minore. In effetti, dopo La Compagnia dell’Anello, nulla sarà più uguale: arriveranno grandi saghe, universi condivisi e trilogie pianificate. Nonostante tutti i premi e i riconoscimenti, stasera in tv non passa solo un capolavoro del cinema fantasy, ma va in onda un film che parla ancora di noi.
