Stasera in tv, il film più coraggioso e intimo degli ultimi 20 anni: preparatevi a sentirvi visti

Stasera in tv alle 21:15 su Rai Movie va in onda “Transamerica”, un road movie datato 2005 che mostra la storia di Bree, donna trans che deve fare l'operazione di riassegnazione. La protagonista è intanto costretta ad avere a che fare con un figlio di 17 anni di cui non sapeva nulla, Toby, giovane hustler di New York. La pellicola alterna toni comici a toni da dramma familiare, utilizzando il viaggio da New York a Los Angeles al fine di mettere in scena i temi dell'identità di genere, dei rapporti genitori‑figli, ma soprattutto delle riconciliazioni (almeno in parte) con il proprio vissuto.​

La storia di Transamerica è questa: una settimana prima dell'operazione di vaginoplastica, Bree scopre attraverso una telefonata dalla prigione che un giovane di 17 anni, Toby, ritiene di essere suo figlio (ovviamente di quando ancora si faceva chiamare Stanley Schupak). La terapeuta non vuole firmare l’autorizzazione per l'intervento: Bree deve affrontare la situazione. Per questo lei va a New York, mette i soldi della cauzione al figlio e, facendo finta di essere una missionaria cristiana, esorta il giovane a fare assieme a lei il percorso in auto in direzione West Coast.​

Nel corso del tragitto spuntano i traumi del giovane Toby (dalla madre suicida al patrigno abusante) e i dolori di Bree, fino a che il ragazzo scopre per caso che la donna è trans e successivamente, più avanti, che si tratta del suo genitore biologico. In seguito a uno scontro nella dimora dei parenti di Bree in quel di Phoenix, Toby fugge rubando denaro e oggetti. Intanto Bree fa rientro a Los Angeles, termina l’operazione e pare averlo perso, finché diverso tempo dopo lui ricompare alla sua porta: adesso maggiorenne e interprete in film per adulti gay, ma interessato a ricostruire un legame con lei.

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Stasera in tv Transamerica: perché vale la pena recuperare questo film e tutti i riconoscimenti

Scritto e diretto da Duncan Tucker, Transamerica vede come protagonista Felicity Huffman, premiata con il Golden Globe e candidata all’Oscar per questo ruolo. Accanto a lei c’è Kevin Zegers, rivelazione premiata a Cannes, nel ruolo di Toby, il figlio. Nel cast compaiono anche Fionnula Flanagan, Burt Young, Carrie Preston, Elizabeth Peña e Graham Greene. Il film ha ottenuto ottimi riscontri critici, è stato premiato agli Independent Spirit Awards, ai GLAAD Media Awards e ha portato agli Oscar anche la canzone Travelin’ Thru di Dolly Parton. Ma i numeri contano poco, conta - piuttosto - l’effetto che fa.

Il finale di Transamerica non è consolatorio, è un inizio possibile. Transamerica non promette guarigioni, ma tentativi. È un film che parla di identità senza spiegare, di genitorialità senza idealizzare e di amore senza retorica. Oggi alcune scelte appaiono datate: il casting di un’attrice cis è oggetto di dibattito, ad esempio, ma il film resta fondamentale perché ha portato l’esperienza transgender dentro una forma narrativa familiare.

Rivederlo oggi significa capire da dove veniamo e perché certi racconti hanno ancora bisogno di essere fatti. Stasera in tv, Transamerica non chiede di essere celebrato, ma solo attenzione. E, se gliela concedete, vi restituisce qualcosa di raro, ovvero la sensazione di essere guardati con rispetto.

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