Sandokan su Rai 1, debutto di fuoco: Can Yaman convince, ma c'è un'evidente nota stonata

Ieri in onda su Rai 1 il primo appuntamento con Sandokan, la fiction attesissima con Can Yaman come protagonista. La serie evento della televisione di Stato ha affascinato moltissimi telespettatori che si sono sintonizzati per scoprire la nuova versione della Tigre della Malesia. Ma com'è stato questo debutto? Sicuramente 'infuocato'. Da una parte infatti c'è chi ha difeso a spada tratta - è proprio il caso di dirlo - l'attore turco e la sua interpretazione, e chi invece si è soffermato su evidenti note stonate. Ma procediamo con ordine.

I primi due episodi di Sandokan, “La Tigre della Malesia” e “La Perla di Labuan” nella serata di ieri hanno introdotto le origini del mito, la sua conoscenza con Lady Marianna e l'avvio della 'guerra' con Lord Brooke, assieme alla profezia per cui sarebbe lui il liberatore dei dayak, grazie allo spirito della tigre che porta dentro di sé. Insomma, poche ore fa c'è stata una prima parte introduttiva che ha presentato gran parte del cast, da Can Yaman nel ruolo di Sandokan, ad Alanah Bloor (la 'Perla di Labuan'), passando per Alessandro Preziosi (l'amico Yanez), Ed Westwick (il cacciatore di pirati ingaggiato per dare la caccia al protagonista), John Hannah e altri interpreti nazionali e internazionali.​

Sempre nella prima puntata ha iniziato a prendere forma il celebre triangolo con Marianna divisa fra il fascino 'selvatico' del pirata e l'uomo potente e rispettato che incarna Brooke. Infatti, approdato a Labuan come 'mercante' (anzi, salvato dalla donna protagonista) Sandokan è stato costretto a lottare per celare la sua identità, salvare i suoi compagni (tra cui Yanez) e scegliere se restare un corsaro che opera da solo o diventare 'leader' della libertà.

Sandokan: un mondo nuovo, un’icona reinventata e il pubblico subito diviso

La fiction sul mito televisivo e letterario, legato da sempre all’immaginario creato da Emilio Salgari e alla storica interpretazione di Kabir Bedi, per ora ha diviso il pubblico. Molti spettatori hanno apprezzato l’ambizione internazionale, la fotografia curata e la fisicità intensa del nuovo Sandokan. Altri, invece, hanno percepito un ostacolo, un elemento che ha iniziato a stonare sin dai primi minuti.

“Sandokan dei poveri… per carità!”, Lento e noioso, e il doppiaggio fa pena.”, “Livello di recitazione basso e sceneggiatura debole.”, "Troppo patinato, immagini pulite e poco realistiche.”, Poca suspense rispetto alla versione originale.” "Però a me è piaciuto: molto curato, un po’ lento, ma bello.” Questi sono solo alcuni dei commenti diffusi sul web. Si intuisce che la nota stonata più discussa riguarderebbe proprio l’estetica. Molti la percepiscono come troppo lucida e troppo calibrata. Sarebbe un mondo bello da guardare, ma meno coinvolgente da vivere, un set perfetto, ma senza il caos e il sudore della Malesia immaginata. Altri criticano il ritmo lento, mentre altri ancora puntano il dito sul doppiaggio o sull'azione.

Sandokan
Commenti a Sandokan su X

In ogni caso, Sandokan non lascia indifferenti, fa discutere, e questo vuol dire che qualcosa di forte l’ha toccato davvero. Resta una domanda aperta: riuscirà questa nuova Tigre della Malesia a conquistare anche i più scettici? Non resta che attendere la prossima puntata - l'8 dicembre - su Rai 1.

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