Stasera in tv su Iris alle 21:15 va in onda uno dei capolavori assoluti della storia del cinema. La regia è straordinaria – parliamo dell’immenso Stanley Kubrick, eppure ciò che ha reso famoso questo titolo è la sinergia del cast e di una trama in grado di toccare chiunque. Il titolo di questo cult imprescindibile è Full metal jacket. Nonostante si tratti di un film duro, se ne consiglia la visione, anche perché arrivo a un passo dall’Oscar (pur non riuscendo ad ottenerlo). In che categoria? È presto detto, ma procediamo con ordine.
Full metal jacket si può definire in tanti modi, ma in primis è un film bellico datato 1987 (e ancora oggi attuale). Un monumento sulla guerra in Vietnam diviso in due parti, con due punti di vista completamente differenti. La prima è quella dell’addestramento dei Marine a Parris Island, dove il sergente istruttore Hartman – interpretato da un devastante R. Lee Ermey – modella, spezza e ricostruisce i suoi uomini attraverso un linguaggio feroce e una disciplina che annulla la volontà. Pensiamo ad esempio a Vincent D’Onofrio, recluta Palla di Lardo: uno dei personaggi più tragici, vulnerabili e indimenticabili mai apparsi in un film di guerra.
La seconda parte ci porta tra le strade e le macerie del Vietnam, dove il protagonista Joker (Matthew Modine) affronta la follia del conflitto armato e l’incontro con una giovane cecchina nemica che segna una svolta emotiva e importante nel film, dato che avviene la perdita totale dell’innocenza.
I protagonisti della pellicola sono Matthew Modine, Vincent D’Onofrio, R. Lee Ermey, Adam Baldwin. E ancora: Parris Island, Carolina del Sud, Vietnam, Oscar, Golden Globe, BAFTA, David di Donatello, Warner Bros.

Full metal jacket stasera in tv: perché non perderselo
La storia di Full metal jacket nasce dal romanzo Nato per uccidere di Gustav Hasford, ex Marine e coautore della sceneggiatura. Proprio per questo tutto è vero e tutto è stato vissuto. Il film costò circa 30 milioni di dollari e incassò più di 50,8 milioni nel mondo. Non solo un trionfo commerciale… ma anche un terremoto culturale. Ottenne la candidatura all’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, insieme a nomination ai Golden Globe, ai BAFTA e ai David di Donatello. Kubrick, come sempre, divise la critica, ma ottenne la sua rivincita col tempo.
Il film nacque da una preparazione maniacale. Kubrick eliminò alcune scene considerate troppo estreme, tra cui quella in cui i Marines giocavano a calcio con una testa umana. Durante le riprese, un episodio legato a una famiglia di conigli turbò profondamente il regista, noto per la sua sensibilità verso gli animali. E la maglietta di Joker, con il nome “Modine”, è un omaggio a un soldato morto in Vietnam: un dettaglio che fonde cinema e memoria in modo struggente.
Full metal jacket influenzò film, serie, documentari, videogiochi. Ha definito un modo di rappresentare la guerra, non più eroica, ma spietata. Non più spettacolo, ma trauma. E proprio per questo, stasera in tv, la sua presenza su Iris non è un semplice “passaggio televisivo”. È un ritorno, un appuntamento con una verità scomoda, ma anche la chance di rivedere un film che ferisce e risveglia, ogni volta, un cult destinato a non spegnersi mai. Se non l’hai mai visto, è il momento. Se l’hai visto, è il momento di rivederlo. Perché certi film non cambiano. Cambiano noi.
