Sfiorò un Oscar, emozionò il mondo: stasera in tv un capolavoro che lacerò e riscattò le anime, consacrò Clint Eastwood

Stasera in tv alle 21:16 su Iris, torna un titolo che vive più del suo tempo. Il texano dagli occhi di ghiaccio (The Outlaw Josey Wales) non è solo un western del 1976. È un rito di passaggio per chi ama il cinema americano, un film che riflette la ferita dell’America dopo la guerra di secessione. E soprattutto è il film che trasformò Clint Eastwood da star iconica a autore capace di visione, coraggio e solitudine creativa.

Il potere di questa storia nasce anche dai nomi che la sorreggono. Il Missouri devastato dalla guerra. Il Texas come miraggio di libertà. Il fantasma della violenza nordista che segue ogni passo del protagonista. E ancora: Chief Dan George nel ruolo di Lone Watie, Sondra Locke come Laura Lee, Bill McKinney nei panni del Capitano Terrill, John Vernon come Fletcher, Paula Trueman come nonna Sarah. Una galleria di volti che scivola nel mito senza perdere umanità. È un film che attraversa l’anima. Non racconta solo la vendetta. Racconta la stanchezza di un uomo che ha perso tutto. Racconta il peso della Storia, il suono dei cavalli nel buio, il fremito di un’America che cambia pelle e cerca una pace impossibile.

Il texano dagli occhi di ghiaccio: la trama, il cast e la strada che porta alla redenzione

Josey Wales è un contadino del Missouri. Vive una vita semplice. Sente che la guerra è lontana. Poi il mondo lo travolge. Una banda di nordisti massacra sua moglie e suo figlio. Quel giorno, l’uomo muore. Nasce il fuorilegge e l’ombra che attraversa il West. Josey si unisce ai sudisti. Combatte. Perde altri amici. E quando la guerra finisce, sente che la resa è un tradimento. Rifiuta di deporre le armi. Inizia così la fuga che lo porterà verso il Texas, lungo una frontiera dura e spesso ingiusta.

Sulla strada incontra altri sconfitti. Un vecchio Cherokee, Lone Watie, che porta il peso di una Storia negata. Una giovane donna indiana, Little Moonlight, che cerca un posto nel mondo. Una famiglia composta da donne ferite, che sperano nella rinascita. Josey offre protezione senza promettere futuro. Ma intanto cambia. Si apre. Respira di nuovo. Nel cuore del film, la vendetta lascia spazio alla tenerezza trattenuta. Il fuorilegge diventa un uomo che tenta di difendere chi non può farlo. E il West, con i suoi confini irregolari, si trasforma in un luogo dove la violenza diventa memoria e la pace una scelta.

Stasera in tv
Il texano dagli occhi di ghiaccio, stasera in tv

Dietro le quinte, riconoscimenti e segreti che hanno scritto la leggenda

Il film arrivò vicino all’Oscar grazie alla colonna sonora di Jerry Fielding. Ma il suo riconoscimento più importante arrivò nel 1996, quando la Library of Congress lo inserì nel National Film Registry. È il sigillo riservato ai film che cambiano la cultura, segnano l’immaginario e restano indispensabili. Dietro la macchina da presa, però, c’è un capitolo quasi leggendario. La regia inizialmente era affidata a Philip Kaufman. Dopo pochi giorni, Clint Eastwood lo licenziò e prese lui stesso il controllo. L’episodio scosse Hollywood e portò alla nascita della celebre Eastwood Rule della Director’s Guild of America. Una norma che impedisce agli attori-produttori di esautorare un regista per sostituirlo.

Eastwood volle il controllo totale. Acquistò i diritti del romanzo. Scelse casting e ritmi. Modellò Josey Wales come un uomo non invincibile, ma sensibile alle crepe del mondo. E dentro questa libertà creativa c’è il seme dei suoi film futuri: Gli spietati, Bronco Billy, Honkytonk Man, Million Dollar Baby. Molti critici considerano Il texano dagli occhi di ghiaccio il vero punto di svolta. Il film che trasformò il western in un luogo di introspezione, il film che diede dignità ai personaggi marginali. Il film che mostrò come la violenza potesse convivere con la compassione. È anche un’opera che dialoga con la Trilogia del Dollaro di Sergio Leone, pur scegliendo un tono diverso. Qui l’eroe non è un pistolero silenzioso e invincibile. È un uomo devastato, pronto a proteggere gli ultimi. Un uomo che cerca una casa, un nome, una tregua.

L’eredità del film stasera in tv: il punto di svolta che ha cambiato il western e definito un autore

L’impatto di questo titolo attraversa decenni. Il film ha influenzato l’intero western revisionista. Ha mostrato che si poteva raccontare un’America più complessa, ferita, frammentata. Ha aperto la strada ai protagonisti anti-eroici, sfaccettati e umani. Senza questo film, molte visioni successive non avrebbero avuto lo stesso peso. Non avremmo la maturità di Gli spietati, non avremmo l’equilibrio tra vendetta e perdono che anima i western moderni e non avremmo quell’idea di eroe malinconico che guarda il mondo come se fosse sempre l’ultima volta.

Per questo, stasera in tv, vale la pena sedersi e lasciarsi attraversare. Perché Il texano dagli occhi di ghiaccio non è solo un film. È un cammino lungo, ruvido e necessario, è una ferita che pulsa ed è un uomo che tenta di rinascere dopo aver perso tutto. È una storia che parla ancora oggi. E continua a farlo con una verità che non si consuma.

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