Il Commissario Ricciardi non è più soltanto una delle fiction Rai più raffinate e amate dal pubblico italiano. Ora è diventata un fenomeno internazionale e insegue Montalbano (trasmesso in oltre 140 Paesi). La serie con Lino Guanciale, tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, è stata infatti venduta in oltre 70 Paesi e, come ha confermato l’attore con ironia, è arrivata persino nel catalogo Disney a livello globale.
“Se si andrà avanti, dovrò mettere le orecchie di Topolino”, ha scherzato Guanciale durante la conferenza stampa odierna, accennando al legame sempre più stretto tra Rai e il colosso americano. Una battuta che racconta meglio di mille numeri il clamoroso traguardo raggiunto da questa produzione, tra le più esportate nella storia recente della televisione italiana.
Il Commissario Ricciardi: un successo costruito su emozione, mistero e umanità
Ambientata nella Napoli degli anni ’30, Il Commissario Ricciardi racconta le indagini del tormentato Luigi Alfredo Ricciardi, un commissario dotato di un dono – o forse di una maledizione: percepire le ultime parole delle vittime di morte violenta. Una capacità che lo lega indissolubilmente al dolore e alla memoria dei defunti, segnandone la vita personale e sentimentale. Accanto a Guanciale, un cast corale di grande spessore: Antonio Milo nei panni del brigadiere Maione, Maria Vera Ratti come Enrica Colombo, l’amore silenzioso di Ricciardi, e Enrico Ianniello nel ruolo del medico legale Bruno Modo. Completano il quadro Serena Iansiti (Livia Lucani), Nunzia Schiano (Rosa, nelle prime stagioni), Adriano Falivene (Bambinella) e Martin Gruber come il maggiore Manfred von Brauchitsch. Ogni episodio mescola mistero e introspezione, realismo storico e poesia visiva. Le riprese nei luoghi simbolo di Napoli – dal Teatro San Carlo a Piazza del Plebiscito – restituiscono una città viva, densa di superstizione, malinconia e fede.
La fiction Rai dal cuore di Napoli al mondo Disney
Non sorprende quindi che la serie abbia affascinato anche l’estero. Il Commissario Ricciardi è oggi distribuita in oltre 70 Paesi, un risultato che la colloca accanto a colossi come Gomorra, L’Amica Geniale e Il Commissario Montalbano. Un traguardo che testimonia la potenza universale delle storie italiane quando sono raccontate con autenticità, cura visiva e spessore letterario. Il fatto che Disney abbia acquisito i diritti globali di distribuzione è un segnale chiaro: le fiction italiane possono competere con i migliori prodotti internazionali. La figura di Ricciardi – malinconica, empatica, spezzata – incarna un eroe atipico, lontano dagli stereotipi e profondamente umano. È questo il segreto del suo successo.
Lino Guanciale, ormai volto iconico della serialità Rai, ha raccontato di aver calibrato ogni gesto e ogni sguardo per restituire al pubblico “la profondità di un uomo che vive tra la vita e la morte”. E il pubblico, in Italia e fuori, lo ha capito. Le vendite all’estero sono state trainate proprio dalla sua interpretazione, definita “magnetica e struggente” dalla stampa internazionale.

La terza stagione: amore, tormento e svolta
Il 10 novembre 2025 debutta su Rai1 la terza stagione, già annunciata come la più emotiva di tutte. Ricciardi dovrà affrontare il suo “dono” come mai prima d’ora e, al tempo stesso, fare i conti con il suo sentimento per Enrica, che finalmente potrebbe sbocciare. Gli episodi trarranno ispirazione da quattro romanzi chiave: Per mano mia, Il purgatorio dell’angelo, Il pianto dell’alba e I vivi e i morti. La fiction promette un viaggio nel dolore e nella speranza, tra nuovi delitti e fragilità umane. Ma, soprattutto, promette di confermare un primato: essere una delle poche serie italiane capace di parlare al mondo senza perdere la propria identità.
Orgoglio delle fiction Rai
Nel panorama della serialità internazionale, Il Commissario Ricciardi rappresenta una vittoria culturale. Un racconto di eleganza, rigore e passione nato nei vicoli di Napoli e approdato nei cataloghi globali di Disney. E mentre Guanciale scherza sulle “orecchie di Topolino”, il pubblico italiano può solo sorridere con orgoglio: una delle nostre storie più profonde sta conquistando il mondo (e sorpassato persino ‘Blanca’ che comunque ha ottenuto un ottimo successo internazionale).
