Stasera in tv, venerdì 31 ottobre, in seconda serata su La7 Cinema (canale 29, ore 23:30) arriva un film che ha diviso pubblico e critica ma ha lasciato un segno profondo nella storia del cinema gotico: “Frankenstein di Mary Shelley”, diretto e interpretato da Kenneth Branagh. Un’opera ambiziosa, viscerale, spesso incompresa. Negli Stati Uniti fu un mezzo disastro al botteghino, ma in Europa il pubblico lo accolse con applausi e rispetto. A trent’anni dall’uscita, resta un film di carne e di anima, un viaggio dentro il cuore dell’uomo e della sua ossessione per la vita e la morte.
Frankenstein di Mary Shelley: la creazione, la colpa, l’amore
Victor Frankenstein è un giovane studioso svizzero ossessionato dal mistero della creazione. Dopo aver visto morire la madre, decide di sfidare Dio e la scienza. Assembla un corpo umano usando parti di cadaveri, e grazie a una scarica elettrica dona la vita a una Creatura che non doveva esistere. Ma la gioia dura un istante. Victor fugge di fronte al suo stesso esperimento, incapace di accettare ciò che ha generato. La Creatura, respinta e perseguitata, impara l’odio e la vendetta. E inizia una spirale tragica che travolge tutto: l’amore, la famiglia, il destino stesso. È un racconto di paura e pietà, ma soprattutto una riflessione sulla responsabilità, sulla solitudine e sul desiderio disperato di essere amati.
Un cast monumentale e una regia furiosa
Nel ruolo della Creatura, Robert De Niro offre una delle interpretazioni più intense e fisiche della sua carriera. Dietro il trucco e le cicatrici, il suo mostro respira dolore, vergogna, innocenza. Non fa paura: commuove. Kenneth Branagh interpreta Victor con foga shakespeariana. Dirige con uno stile opulento, barocco, quasi teatrale. Ogni inquadratura esplode di luce, sangue, tempesta. Accanto a lui, Helena Bonham Carter è una Elizabeth fragile e coraggiosa, simbolo dell’amore impossibile tra il genio e la follia. Completano il cast Ian Holm, Tom Hulce, John Cleese e Aidan Quinn. Tutti contribuiscono a un affresco cupo e magnifico, dove la tragedia personale diventa universale.
Un fallimento apparente, un’eredità immensa
All’uscita, nel 1994, “Frankenstein di Mary Shelley” divise la critica. In America incassò solo 22 milioni di dollari, ben al di sotto delle aspettative. Ma in Europa fu un successo: il pubblico ne colse l’anima poetica, la passione e il coraggio. Alla fine, il film superò i 100 milioni di dollari nel mondo, recuperando abbondantemente i costi di produzione. Ma la vera ricompensa arrivò negli anni: il tempo lo ha rivalutato come una delle versioni più fedeli e coraggiose del romanzo di Mary Shelley.

Curiosità e influenze
La sceneggiatura porta la firma di Frank Darabont, futuro autore de “Le ali della libertà”. De Niro si preparò al ruolo studiando la mimica dei malati neurologici, per rendere il corpo della Creatura fragile ma umano. Il risultato è un personaggio che vive di dolore e desiderio, non di orrore puro. Branagh, con questo film, volle restituire dignità al mito di Frankenstein, troppo spesso ridotto a mostro verde e goffo dalla cultura pop. Il suo è un racconto tragico, visivo e carnale, in cui il confine tra bene e male si dissolve.
L’impatto sul cinema successivo
“Frankenstein di Mary Shelley” ha influenzato molti autori contemporanei. Da Guillermo del Toro a Tim Burton, il tema della creatura che cerca amore e redenzione è diventato il cuore del nuovo cinema gotico. Il film di Branagh ha riportato in primo piano la dimensione umana del mostro, anticipando la sensibilità dei decenni successivi. Più che horror, è un dramma d’amore e colpa. Ogni scena è una confessione, ogni gesto un atto di fede o di disperazione. Ancora oggi, il finale tra i ghiacci resta una delle sequenze più struggenti del cinema anni Novanta.
Perché rivederlo stasera in tv
Perché è un film che non teme il ridicolo né la grandezza. Perché mostra il mostro dentro ognuno di noi. E perché, a trent’anni dall’uscita, “Frankenstein di Mary Shelley” rimane una delle poche opere capaci di unire orrore e poesia in un unico respiro. Stasera in tv su La7 Cinema, alle 23:30, lasciatevi catturare da un classico che non invecchia mai.
