Stasera in tv su Twentyseven (canale 27) torna alle 21:11 uno di quei film che, pur nati per far ridere, finiscono per lasciare un segno profondo. “Parto col folle” (Due Date), diretto da Todd Phillips nel 2010, è molto più di una semplice commedia americana. È una corsa surreale tra aeroporti, deserti e motel scassati, ma anche un viaggio dentro le fragilità umane. Protagonista assoluto Robert Downey Jr., affiancato da un irresistibile Zach Galifianakis, in una delle coppie più improbabili e riuscite della commedia moderna.
Uscito dopo il successo mondiale di “Una notte da leoni”, il film confermò Phillips come maestro della commedia on the road. Nonostante le recensioni altalenanti, il pubblico lo premiò: un boom di incassi da oltre 200 milioni di dollari nel mondo, contro un budget di 65. Una dimostrazione perfetta di quanto l’ironia, se mescolata alla malinconia, possa diventare un linguaggio universale.

Stasera in tv Parto col folle: un viaggio pazzo, due anime opposte e un’amicizia impossibile
La storia inizia con Peter Highman (Downey Jr.), architetto di successo, che deve tornare d’urgenza a Los Angeles per assistere alla nascita del suo primo figlio. Ma un incontro fortuito con Ethan Tremblay (Galifianakis), aspirante attore e sognatore fuori di testa, cambia tutto. Un malinteso all’aeroporto li fa finire sulla lista “no fly”, costringendoli a viaggiare insieme attraverso gli Stati Uniti. Il risultato? Un susseguirsi di disastri, automobili distrutte, cani, valigie perdute e una miriade di situazioni grottesche.
Dietro le risate si nasconde qualcosa di più. Peter è razionale, controllato, abituato all’ordine. Ethan è caotico, infantile, ma profondamente empatico. Due mondi che collidono e poi, lentamente, si capiscono. Lungo la strada, tra battute feroci e momenti di tenerezza, il film trova la sua verità: l’imprevisto può rivelare chi siamo davvero. Accanto ai protagonisti compaiono Michelle Monaghan, Jamie Foxx, Juliette Lewis, RZA, Charlie Sheen e Danny McBride. Un cast che aggiunge ritmo, follia e un pizzico di imprevedibilità a ogni scena.
Dal modello John Hughes al mito moderno di Downey Jr.
“Parto col folle” omaggia apertamente il cult anni ’80 “Un biglietto in due” di John Hughes. Lo stesso Zach Galifianakis ha dichiarato di essersi ispirato alla comicità di John Candy, suo mito dichiarato. Ma Phillips, da regista moderno, trasforma quella leggerezza nostalgica in qualcosa di più ruvido e attuale. Le risate si mescolano alla rabbia, i tempi comici si intrecciano con pause piene di malinconia. È questa miscela, imperfetta e umana, a rendere il film un piccolo cult amato ancora oggi.
Curiosità: la data di nascita sulla patente di Ethan è davvero quella di Galifianakis. E la passione del personaggio per la serie “Due uomini e mezzo” è un’autocitazione che i fan notarono subito. Il viaggio da Atlanta a Los Angeles, invece, è ricco di licenze geografiche: molte location furono girate a centinaia di chilometri di distanza dal percorso reale.
Un’eredità nel cinema “on the road” moderno
Il film lasciò un segno preciso nel genere. Con “Parto col folle”, Todd Phillips chiuse idealmente la sua “trilogia del disastro” iniziata con “Old School” e “Una notte da leoni”. Aprì anche la strada a tante altre buddy comedy degli anni successivi, da “Come ti spaccio la famiglia” a “Due single a nozze” fino a certi toni di Joker – dove la solitudine torna tema centrale. Oggi il film è riscoperto come una piccola perla di equilibrio: la comicità è spietata ma mai vuota, la tenerezza arriva quando non te l’aspetti. E Robert Downey Jr., ancora prima del trionfo Marvel, mostra la sua abilità nel passare dalla furia al sorriso con una sola espressione. Un ruolo che anticipa la sua maturità attoriale e conferma il suo carisma assoluto.
Chi lo rivede stasera in tv su Twentyseven non troverà solo una commedia da ridere fino alle lacrime. Troverà due uomini costretti a condividere la strada e, senza accorgersene, a guarire un pezzo di sé. Perché dietro ogni viaggio folle, c’è sempre una piccola verità pronta a esplodere tra una risata e l’altra.
