Autunno infuocato in Rai grazie a Fiorello, ma dietro le quinte l’amara verità: la sua prossima mossa spiazza tutti

In Rai si respira aria di festa: il ritorno di Fiorello accende l’autunno e riporta entusiasmo in via Asiago, dove da oggi torna in onda La Pennicanza su Radio2. Una ripartenza piena di energia, ironia e ritmo, proprio come solo lui sa fare. Ma dietro i sorrisi e gli applausi, c’è anche un retrogusto diverso. Quello di una verità più amara che il pubblico dovrà accettare: per ora, la tv resta lontana.

Fiorello lo ha detto con la sua consueta leggerezza, ma il messaggio è chiaro. Prima la radio, poi il teatro, e solo dopo — forse — la televisione. «Quando ho un’idea, sono io il primo a chiamare», ha spiegato in un’intervista recente, ringraziando la Rai per non mettergli pressione. Parole che raccontano una filosofia precisa: la libertà prima di tutto. E così, mentre la Rai si gode il ritorno di una delle sue voci più amate, resta sullo sfondo un interrogativo che brucia: tornerà presto in video? Nessuno, al momento, può dare una risposta certa. Ma chi conosce Fiorello sa che dietro ogni pausa apparente si nasconde un progetto che sta prendendo forma.

Rai
Fiorello e Fabrizio Biggio

La Pennicanza, del resto, non è solo un programma radiofonico. È un laboratorio, un terreno di prova, un modo per tornare a giocare con le idee. Accanto a Fabrizio Biggio, lo showman siciliano torna a miscelare comicità e attualità, musica e improvvisazione. È qui, tra una battuta e una canzone, che Fiorello costruisce i suoi nuovi mondi. Lo ha sempre fatto così: prima la voce, poi il corpo, infine lo schermo. Chi si aspettava un annuncio televisivo immediato resta spiazzato. La Rai, invece, sembra aver compreso la lezione: non serve forzare un artista che non vive di schemi. Fiorello non è un volto da palinsesto, è una corrente creativa. Lo sanno bene i vertici di Viale Mazzini, che oggi festeggiano il ritorno in radio, ma tengono un posto libero per quando deciderà di accendere di nuovo la tv.

Perché, in fondo, ogni volta che Fiorello ricomincia, qualcosa nella Rai cambia. È successo con “Viva Rai2!”, è successo con “Edicola Fiore”, ed è accaduto ancora prima con “Stasera pago io”. Ogni suo progetto ha riscritto le regole dello spettacolo, riportando la leggerezza dove regnavano format stanchi. Oggi, il suo ritorno in radio non è una parentesi, ma l’inizio di una nuova fase.

C’è chi scommette su un ritorno televisivo nel 2026. Altri pensano che Fiorello preferisca restare in quella dimensione più libera, fatta di voce, pubblico e improvvisazione dal vivo. Lui, intanto, osserva, ascolta, sperimenta. Non corre, non promette, ma quando arriva lo fa a modo suo, trasformando tutto ciò che tocca. In un panorama televisivo dominato dalla fretta, la sua scelta suona come un atto di coraggio. Non inseguire la scena, ma aspettare che l’ispirazione arrivi. E forse è proprio questa la vera forza di Fiorello: saper fermarsi per restare autentico.

Per ora, quindi, la Rai festeggia un ritorno che vale doppio: quello della voce e quello di uno spirito creativo che non si è mai spento. La tv può attendere — o forse no. Perché con Fiorello nulla è mai davvero prevedibile. E chissà che dietro questo nuovo inizio non si nasconda già il prossimo colpo di scena.

Lascia un commento