“Un paradiso naturale: dal Gigante Addormentato, il paesaggio ti toglie il fiato”, così Alessandro Borghese racconta la sua esperienza sulle pendici del Gran Sasso, cuore maestoso dell’Abruzzo più autentico. Nelle foto condivise sui suoi canali social, il celebre chef appare sorridente tra montagne di luce, borghi di pietra e cieli infiniti. Ogni scatto è un invito al silenzio, alla meraviglia. Lì dove il tempo sembra essersi fermato, Borghese riscopre l’Italia che sa ancora stupire: fatta di profumi, di tradizione e di storie tramandate tra i pastori e i venti dell’Appennino.
Nel suo post Instagram scrive di “un paradiso naturale dove il tempo si piega alle leggende”. Dal Gigante Addormentato che veglia su Campo Imperatore, al mistero delle maghe e sibille che secondo la tradizione abitavano le grotte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. C’è poesia nelle sue parole, ma anche stupore autentico. Rocca Calascio si staglia come un miraggio tra le nuvole, la Chiesa di Santa Maria della Pietà brilla nel sole d’ottobre, e il Lago di Pietranzoni riflette il tramonto dorato come un dipinto.
Alessandro Borghese racconta anche il fascino del Santuario di San Gabriele, dove – dice la leggenda – sbocciarono fiori d’inverno come segno di rinascita e purezza. “Tra le nubi – scrive – si narrano storie di cavalieri templari e dame in attesa del loro amore perduto”. La sua esplorazione diventa così un viaggio nel tempo. E il finale, come sempre per lui, è dedicato al cibo: pecora alla callara, agnello alla brace, sagne e fagioli, e lo zafferano d’Abruzzo, l’oro rosso che profuma di autenticità.
Ottobre in Abruzzo è un mese di contrasti e di magia. L’aria è più fresca, i colori si accendono di rame e miele, i paesi si svuotano ma restano vivi. Si respira un’intimità che non ha nulla di malinconico: è piuttosto la calma che precede la neve, un abbraccio silenzioso tra uomo e natura. Le immagini di Borghese catturano proprio questo: un equilibrio raro tra forza e quiete, luce e pietra, silenzio e racconto. Non è solo un viaggio gastronomico, ma una dichiarazione d’amore verso un’Italia che resiste, bella nella sua essenzialità.

Itinerario emozionale tra Gran Sasso e dintorni in Abruzzo: tre giorni d’autenticità
Se vuoi vivere l’Abruzzo come Borghese, ottobre è il momento ideale. I sentieri sono liberi, le giornate ancora lunghe e la natura in piena trasformazione. Ecco un itinerario pensato per chi cerca emozioni autentiche e lentezza.
Giorno 1 – Campo Imperatore e la Piccola Tibet
Parti dal Piano di Campo Imperatore, un altopiano sospeso a 2.000 metri che sembra uscito da un sogno. Cammina fino al Corno Grande, la vetta più alta dell’Appennino. In ottobre, i colori autunnali tingono i prati di ocra e ruggine. Qui il respiro si fa più profondo e ogni passo diventa meditazione. Per la notte scegli un piccolo agriturismo o una locanda rurale: 40-70 euro a persona con colazione inclusa. Cena tipica con prodotti locali – sagne, pecora o arrosticini – intorno ai 25-35 euro.
Giorno 2 – Rocca Calascio e le leggende tra le nuvole
Dedica la giornata alla Rocca Calascio, una delle fortezze più alte d’Europa. Il percorso a piedi è gratuito e regala panorami che restano nel cuore. Scatta una foto alla Chiesa di Santa Maria della Pietà, sospesa come un faro nella montagna. Nel pomeriggio, partecipa a una degustazione di zafferano o a un laboratorio di cucina contadina. Un’esperienza intima e autentica, perfetta per capire la vera anima d’Abruzzo. Pernotta in un rifugio o in una casa in pietra ristrutturata: 60-80 euro con cena inclusa.
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Giorno 3 – Tra borghi e natura
Scopri Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte, due gioielli di architettura medievale. Passeggia tra vicoli silenziosi e botteghe artigiane. Per pranzo, un picnic con formaggi, pane e salumi locali acquistati nei piccoli negozi dei borghi: 10-15 euro a persona. Nel pomeriggio, vivi un’attività outdoor: trekking a cavallo, mountain bike o birdwatching nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Costo medio 25-40 euro. Chiudi il viaggio con un tramonto sul Lago di Pietranzoni: il cielo si tinge d’oro, e il Gigante Addormentato sembra risvegliarsi solo per salutarti.
In ottobre, l’Abruzzo si vive con lentezza. Non serve correre, basta lasciarsi sorprendere. Le sagre di stagione offrono castagne, tartufi e miele, mentre le strutture rurali accolgono con calore e semplicità. Un viaggio di tre giorni con vitto, alloggio e attività esperienziali costa in media tra 150 e 250 euro a persona. Ma il vero valore non è nel prezzo: è nelle emozioni irripetibili che solo l’Abruzzo sa regalare.
