Prima di vincere Oscar e Golden Globe, Sophia Loren era già leggenda: nel 1954, a soli vent’anni, interpretò la principessa Honoria nel film Attila, un kolossal epico diretto da Pietro Francisci che avrebbe segnato un punto di svolta per il cinema italiano e che oggi, a settant’anni dalla sua uscita, torna a vivere su RaiPlay, riportando sullo schermo il fascino di un’epoca in cui il coraggio contava più degli effetti speciali.
Un kolossal nato per sfidare Hollywood: Attila con Sophia Loren è su RaiPlay
Uscito nelle sale nel 1954, Attila non fu solo un film storico: fu una vera dichiarazione d’intenti. L’Italia del dopoguerra cercava di affermarsi sul piano internazionale, e Francisci – già autore di successi come Le fatiche di Ercole – decise di raccontare la caduta di Roma attraverso lo sguardo di un condottiero barbaro e di una donna che sfidava le regole del potere. Anthony Quinn, già volto amato dal pubblico americano, interpreta Attila con un carisma magnetico. Accanto a lui, Sophia Loren nel ruolo di Honoria illumina ogni scena: la principessa che tenta di usare il suo fascino per salvare l’Impero Romano diventa una figura di straordinaria modernità. La loro tensione – tra odio e attrazione, forza e destino – è ciò che ancora oggi tiene lo spettatore incollato allo schermo.
Trama: quando la leggenda incontra la storia
Siamo nel 450 d.C.. L’Impero Romano d’Occidente è in ginocchio, diviso e fragile. Dalle steppe giungono gli Unni guidati da Attila, “il flagello di Dio”, determinato a invadere l’Italia. Mentre Ezio (interpretato da Henri Vidal) tenta di organizzare una difesa disperata, la principessa Honoria viene promessa in sposa per ragioni politiche. Ma il suo cuore e la sua mente guardano altrove, verso il nemico, in un intreccio di paura e seduzione che fa da sfondo all’epopea. Il film si conclude con l’iconico incontro tra Papa Leone I e Attila sulle Alpi: un momento sospeso tra fede e leggenda che, ancora oggi, resta una delle sequenze più potenti del cinema storico europeo.
Un cast straordinario e un set “da guerra vera”
Accanto a Quinn e Loren, il film vanta un cast di respiro internazionale: da Henri Vidal alla grande Irene Papas. Le scene di battaglia vennero girate con la collaborazione dei reparti a cavallo dei Carabinieri e della Polizia di Stato. I costumi, curati con una precisione quasi maniacale, trasformarono Cinecittà in un campo di guerra del V secolo. Nessun effetto digitale, solo sudore, cavalli veri e centinaia di comparse. Ed è proprio questa fisicità a rendere Attila così attuale nell’era delle immagini sintetiche.

Curiosità e riconoscimenti
All’uscita, Attila non ottenne premi internazionali, ma ebbe un impatto enorme sul pubblico. Sophia Loren si impose come il nuovo volto del cinema europeo e la sua fama, di lì a poco, avrebbe varcato l’oceano. Anthony Quinn, dopo questa esperienza italiana, tornò a Hollywood più richiesto che mai. Il film aprì la strada alla grande stagione dei peplum italiani, da Ercole a Ulisse, fino ai kolossal americani girati a Cinecittà. L’idea di unire star hollywoodiane e talenti locali divenne un modello replicato per oltre un decennio.
Perché (ri)vederlo oggi su RaiPlay
Rivedere Attila oggi è come tornare alle origini del nostro immaginario cinematografico. È un viaggio dentro il mito, ma anche dentro la storia di un’Italia che voleva rialzarsi. Loren, giovane e magnetica, anticipa la donna moderna: intelligente, strategica, consapevole del proprio potere. Quinn, invece, regala un ritratto umano di un “mostro” che la storia aveva reso leggenda. Per gli appassionati di cinema classico, è una lezione di regia e fotografia. Per i nuovi spettatori, un’occasione per riscoprire un’epoca in cui il cinema era fatto di passione e visione. Su RaiPlay, Attila torna a brillare come non accadeva da decenni. Un film che non solo racconta la fine di un impero, ma l’inizio di una regina: Sophia Loren.
