Sabato 11 ottobre si parla ancora di Tradimento, la nuova soap turca in prima serata ieri su Canale 5. Il pubblico la segue, ma con una passione intermittente. Dopo l’ultimo episodio, i numeri restano stabili, ma lontani dal fenomeno di Terra Amara. Eppure sulla carta c’erano tutti gli ingredienti giusti: un cast di rilievo, una protagonista amatissima come Vahide Perçin e un intreccio familiare denso di segreti. Ma qualcosa si è incrinato nel cuore degli spettatori italiani.
La puntata di ieri sera ha mostrato uno dei momenti più tesi della serie. A casa di Güzide si è presentata Cemile, l’ostetrica che ha fatto nascere Dundar. Una rivelazione sconvolgente: la donna sostiene che Güzide non sia la vera madre del ragazzo e che il test del DNA andrebbe rifatto. Una verità potenzialmente devastante, che ha minato le fondamenta stesse della famiglia Özgüder.
Nel frattempo, Umit è stato pronto a dichiararsi a Yesim. Ma la cena romantica che aveva sognato si trasforma in un disastro. Lei ha ricevuto una telefonata di Dundar e corre via. Umit l’ha seguita, l’ha vista salire in auto con un altro uomo, ed è tornato a casa col cuore spezzato. Senza ulteriori spoiler, tutto è sembrato sgretolarsi, non solo per i personaggi, ma anche per lo slancio narrativo della soap.
È un peccato, perché Tradimento avrebbe potuto imporsi come la nuova grande epopea familiare di Mediaset. Invece, il racconto si è chiuso in un cerchio troppo ristretto, meno empatico, meno universale. La storia di Güzide – una giudice inflessibile che credeva di avere tutto sotto controllo – ha una forza morale, ma non conquista l’immaginario come la tormentata Züleyha di Terra Amara.
Il confronto è inevitabile. Entrambe le serie nascono in Turchia, ma Terra Amara aveva una marcia in più: un racconto epico, ambientato negli anni ’70, pieno di passione, tradimenti, fughe e destini incrociati. Tradimento invece si muove in ambienti moderni, eleganti ma freddi, dove il dolore sembra trattenuto e le emozioni filtrate. È il classico errore di tono che può spegnere una soap.

L’errore fatale (rispetto a Terra Amara) sta nella mancata identificazione. In Terra Amara il pubblico viveva la sofferenza di Züleyha come propria: ogni sguardo, ogni silenzio, ogni decisione era una ferita. Con Tradimento, invece, lo spettatore osserva da fuori. Le scelte di Güzide appaiono razionali, ma fredde; i figli Oylum e Ozan sono poco approfonditi, e i momenti di pathos arrivano tardi e si spengono in fretta.
Il risultato? Una media di share che si ferma attorno al 14,8%, con circa 2 milioni di spettatori. Numeri solidi, ma lontani dalle punte del 22% che Terra Amara ha toccato in prima serata. Per Mediaset, abituata ai record delle soap turche, è un segnale da non ignorare.
Va detto che Tradimento resta una serie ben costruita, interpretata con sensibilità da un cast di valore. La fotografia è curata, le tematiche sono attuali, e il dilemma morale di Güzide – giustizia o affetto? – avrebbe tutte le carte per colpire nel segno. Ma il ritmo è troppo misurato, la tensione si disperde, e il pubblico cerca qualcosa che lo travolga, non solo che lo faccia riflettere.
La sensazione è che Mediaset abbia puntato su un prodotto elegante, ma non “popolare” nel senso più ampio. Manca la scintilla che trasforma una buona storia in un fenomeno. Terra Amara commuoveva (come anche Endless Love che ha avuto un successo simile), Tradimento analizza. E tra le due cose, la fascia serale di Canale 5 sembra preferire la prima.
Il finale della puntata di ieri lascia comunque aperte molte porte. Ma servirà più cuore, più rischio, più emozione. Perché il pubblico, quando ama, lo fa fino in fondo. E al momento, Tradimento non è ancora riuscita a farlo innamorare davvero.
