Blanca 3 dà una lezione memorabile a Imma Tataranni: il dettaglio che fa la differenza nella fiction Rai

Quando due fiction di punta della Rai si confrontano, inevitabilmente nasce un paragone: ed è proprio qui che Blanca 3 sembra aver dato una vera lezione a Imma Tataranni.

Entrambe sono amatissime dal pubblico, entrambe hanno creato personaggi diventati icone. Ma oggi, mentre Maria Chiara Giannetta con Blanca continua a conquistare, Vanessa Scalera con Imma Tataranni ha dovuto affrontare critiche pesanti. La quarta stagione della serie ambientata a Matera è stata accusata di aver smarrito la sua anima investigativa. Al contrario, Blanca 3 ha saputo evolversi, bilanciando con maestria crime e romance. Ed è proprio questo il dettaglio che fa la differenza.

Imma Tataranni e il rischio della deriva romantica

Imma Tataranni, sostituto procuratore creato dalla penna di Marilù Oliva, era partita con un’identità precisa. Una fiction coraggiosa, con una protagonista dura, spigolosa, capace di affrontare indagini complesse senza mai rinunciare alla sua personalità. Ma nel corso della quarta stagione, qualcosa si è incrinato. La componente familiare e sentimentale ha preso il sopravvento. La crisi matrimoniale con Pietro e il triangolo con Calogiuri hanno occupato gran parte della narrazione.

Il pubblico ha parlato chiaro: troppo poco spazio alle indagini, troppo peso ai tormenti amorosi, tra l’altro chiusi in maniera frettolosa con l’allontanamento definitivo di Calogiuri. Il caso del giorno, un tempo cuore pulsante della serie, è diventato quasi un contorno. La stessa Imma, un tempo grintosa e lucida, è apparsa “l’ombra di se stessa”, più fragile e meno determinata. La scelta finale, con la scena del divorzio interrotta da un topo e la riconciliazione con Pietro, ha rappresentato la delusione più grande. Una chiusura rassicurante che ha lasciato i fan spiazzati.

Blanca
Imma Tataranni

Blanca 3 e la forza del bilanciamento narrativo

Se Imma ha perso il suo baricentro, Blanca 3 ha dimostrato l’opposto. La fiction diretta da Jan Maria Michelini ha scelto di evolvere senza snaturarsi. Dopo la morte del cane Linneo, Blanca affronta nuove paure e si apre a nuove relazioni. Accanto alla crescita personale della protagonista, ci sono però casi investigativi solidi, con trame crime che catturano l’attenzione. Ogni episodio tiene lo spettatore incollato allo schermo.

Allo stesso tempo, Blanca vive passioni forti: il legame con Domenico Falena, le tensioni con Liguori, la scoperta di essere incinta. La fiction riesce a dare spazio all’intimità senza sacrificare la tensione poliziesca. Romance e crime si intrecciano, si rafforzano, danno al personaggio più profondità senza rallentare la narrazione. Un equilibrio che molti avrebbero voluto vedere anche in Imma Tataranni.

La lezione memorabile di Blanca

La ricezione della terza stagione è stata chiara: pubblico e critica stanno premiando Blanca per la sua capacità di crescere restando fedele alle origini. Maria Chiara Giannetta ha reso la sua protagonista più vulnerabile e complessa, senza mai farle perdere autorevolezza. Al contrario, Imma Tataranni ha deluso proprio per aver abbandonato troppo in fretta la sua parte investigativa, preferendo un racconto sentimentale che ha appesantito la trama.

Il confronto è inevitabile: Blanca ha trovato la formula del bilanciamento, Imma l’ha smarrita. Ecco perché oggi si può dire che Blanca 3 ha dato una lezione memorabile a Imma Tataranni. La fiction di Rai 1 ha mostrato che si può innovare senza perdere l’identità, unendo emozione e tensione investigativa in un racconto che continua a sorprendere. Il futuro dirà se Imma saprà rialzarsi nella quinta stagione, ma intanto Blanca ha mostrato a tutti qual è la strada da seguire.

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