Stessa casa di produzione, stessa terza stagione, ma due destini diversi: “Buongiorno mamma!” e “Blanca” tornano sugli schermi con nuove puntate, eppure l’impatto sul pubblico è opposto.
Due mondi paralleli: Luxvide tra Rai e Mediaset
Quando una casa di produzione come Luxvide investe contemporaneamente in due grandi titoli, il confronto diventa inevitabile. Da un lato “Buongiorno mamma! 3” su Canale 5, con un cast stellare guidato da Raoul Bova e Beatrice Arnera. Dall’altro, “Blanca 3” con Maria Chiara Giannetta (tra l’altro ex protagonista della fiction Mediaset!) su Rai 1, che ha già conquistato critica e spettatori con la sua originalità. Entrambe le fiction hanno raggiunto la terza stagione, traguardo non banale nella serialità italiana. Ma se “Blanca” continua a sorprendere, “Buongiorno mamma!” appare più fragile, quasi prigioniera dei propri meccanismi narrativi.
Buongiorno mamma 3: segreti di famiglia e déjà-vu
La terza puntata di “Buongiorno mamma! 3”, andata in onda ieri, 30 settembre, ha regalato nuovi colpi di scena: Guido (Raoul Bova) si è ritrovato ancora schiacciato da scelte difficili, tra la nuova compagna Laura (Serena Iansiti) e Agata (Beatrice Arnera) che non è affatto disposta a dare fiducia alla donna. Intanto, i misteri del passato legati all’incidente di Anna (Maria Chiara Giannetta), continuano ad affiorare, intrecciandosi con segreti e rivelazioni dolorose. Il cast resta solido. La scrittura punta sull’intensità emotiva, ma spesso ricade in cliché familiari e colpi di scena prevedibili. È proprio qui che “Buongiorno mamma” mostra il suo limite: invece di rinnovarsi, ripete schemi già visti. Il melodramma familiare resta il cuore pulsante, ma la tensione narrativa non basta più a trattenere lo spettatore più esigente.
Blanca 3: innovazione e intensità emotiva
Sul fronte opposto, “Blanca 3” ha debuttato il 29 settembre su Rai 1 con un episodio potente e drammatico. La protagonista, Blanca Ferrando, interpretata da Maria Chiara Giannetta, affronta la perdita del cane guida Linneo, simbolo del suo legame con il mondo. Il dolore lascia spazio a un percorso di rinascita: il nuovo cane, inizialmente chiamato solo “Cane 3”, diventa metafora di una vita da ricostruire. Per non parlare del colpo di scena della gravidanza della ragazza. Accanto a questo percorso intimo, la trama poliziesca incalza con lei e i suoi colleghi del commissariato che si trovano a indagare tra misteri, emozioni e tensioni personali.
Il cast arricchisce ogni sfumatura: Giuseppe Zeno (Michele Liguori) lotta tra sentimenti contrastanti, Enzo Paci (Bacigalupo) guida il commissariato, mentre l’ingresso di Domenico Diele e Matilde Gioli promette nuove dinamiche intriganti. La regia sfrutta l’elemento sensoriale per far vivere allo spettatore la cecità di Blanca, trasformandola in un’esperienza immersiva.
Perché Blanca funziona di più
La chiave del successo di “Blanca” sta nell’innovazione. Non si tratta solo di un poliziesco: è un racconto di resilienza, di lotta interiore, di fragilità trasformate in forza. Ogni caso investigativo si lega alle sfide emotive della protagonista, rendendo la narrazione corale e mai scontata. La scelta registica di calare lo spettatore nel mondo sensoriale di Blanca è ciò che distingue la fiction dal panorama italiano. A questo si aggiunge un ritmo che bilancia suspense e momenti di pura emozione.

Perché Buongiorno mamma stenta
Al contrario, “Buongiorno mamma!” resta legata a un impianto più tradizionale. Funziona per chi ama il family drama classico, ma fatica a sorprendere chi cerca nuovi linguaggi. Le dinamiche sentimentali, pur ben interpretate, spesso risultano prevedibili. Anche i misteri del passato, svelati a poco a poco, rischiano di perdere mordente senza un reale scatto di originalità.
Due destini diversi per Luxvide
Il confronto mette in luce una verità semplice: la serialità italiana, oggi, conquista solo se osa. “Blanca” lo fa, “Buongiorno mamma!” meno. Entrambe hanno un pubblico fedele, ma la differenza di intensità e innovazione è evidente. La Luxvide si trova così a vivere due stagioni parallele: da un lato il successo della Rai con una fiction che rompe gli schemi, dall’altro la difficoltà di Mediaset a rinnovare un racconto familiare che, pur amato, rischia di stancare. Il verdetto finale? Blanca trascina perché unisce cuore e mente. Buongiorno mamma emoziona, ma non sorprende più come dovrebbe.
