Ballando con le Stelle 2025 è tornato ieri sera su Rai 1. La ventesima edizione, celebrata come la più lunga e innovativa di sempre, era attesa come un evento televisivo. Milly Carlucci lo aveva annunciato in grande stile: tredici puntate, un cast di volti trasversali, nuove modalità di voto e la promessa di una stagione indimenticabile. L’attesa era altissima. C’era chi non vedeva l’ora di scoprire l’inedita “discesa in pista” di Paolo Belli, fino a ieri solo co-conduttore musicale. C’era chi puntava tutto su Barbara D’Urso, già data favorita dai bookmaker. Ma la realtà del debutto non ha lasciato tutti soddisfatti. Anzi, qualcosa si è incrinato nella magia dello show.
Sui social, tra commenti entusiasti, non sono mancate le voci dissonanti. Alcuni spettatori hanno sottolineato che “il ritmo è troppo lento”. Altri hanno notato che “molti concorrenti sembrano già visti”. E c’è chi ha parlato di “un inizio sottotono rispetto alle promesse”.
Ballando con le Stelle, cosa non ha convinto davvero
Il primo elemento criticato è stata la durata. Una puntata molto lunga, con tempi dilatati e poche sorprese narrative. Un rischio già evidenziato alla vigilia: tredici appuntamenti richiedono uno sforzo enorme per mantenere viva l’attenzione, e l’esordio ha dato la sensazione che la scaletta potesse appesantire il racconto. Altro punto delicato: il cast. Da Marcella Bella a Nancy Brilli, da Martina Colombari a Filippo Magnini, i concorrenti sono nomi popolari. Ma questa ricchezza di volti noti ha generato una sensazione di déjà-vu. Alcuni commentatori hanno sottolineato che manca la sorpresa, quell’ingrediente capace di rompere la consuetudine del programma. Anche Barbara d’Urso potrebbe non essere bastata.
Anche la tanto attesa novità digitale non ha convinto tutti. La votazione interattiva tramite piattaforme online ha incontrato problemi di accesso e rallentamenti. Molti utenti hanno segnalato difficoltà a esprimere la preferenza in tempo reale. Non il miglior inizio per un’innovazione che avrebbe dovuto segnare il futuro dello show. Infine, la giuria. Confermati i volti storici, da Selvaggia Lucarelli a Guillermo Mariotto, fino a Carolyn Smith. Una sicurezza per il pubblico affezionato, ma per altri una mancanza di coraggio. In molti avrebbero voluto un rinnovamento almeno parziale, e il mancato cambiamento ha alimentato la percezione di staticità. La verità è che Ballando con le Stelle cammina su un filo sottile: celebrare la sua storia senza diventare autoreferenziale. Il rischio del “già visto” è reale, e la prima puntata lo ha reso evidente.

Un inizio in chiaroscuro
Nonostante le critiche, lo show resta un fenomeno. Gli ascolti della prima puntata hanno confermato l’affetto del pubblico, ma la discussione è accesa. C’è chi applaude la solidità di un format che resiste da vent’anni. E c’è chi teme che, senza coraggio, questa edizione possa trasformarsi in una celebrazione stanca. Il futuro dipenderà da come Milly Carlucci e il suo team riusciranno a gestire le prossime settimane. Sorprese, ritmo e varietà saranno le chiavi per trasformare i dubbi iniziali in entusiasmo. Perché al primo passo, il vero incanto del ventennale sembra aver mostrato qualche crepa. La sfida è appena iniziata. Ma già adesso è chiaro: Ballando con le Stelle 2025 dovrà dimostrare di essere più di una celebrazione. Dovrà saper reinventarsi, per non lasciare il pubblico con la sensazione che “qualcosa si è rotto”.
