Perché Ballando con le Stelle diventa come Sanremo di Carlo Conti? Perché da sabato 27 settembre su Rai 1 cambia l’aria. Lo show di Milly Carlucci avrà la sua “colonna sonora” live su Rai Radio 2, con la conduzione dall’Auditorium di Ema Stokholma. L’annuncio è arrivato in diretta a Radio2 Social Club e ha acceso la curiosità del pubblico.
Da sabato cambia il gioco: perché Ballando con le Stelle ora “somiglia” al Sanremo di Carlo Conti
Sanremo è da anni un’esperienza doppia: tv su Rai 1 e racconto radiofonico su Radio 2. La radio costruisce un backstage parlato, caldo, immediato. Porta gli ascoltatori dietro le quinte, tra commenti a caldo, ospiti, interazioni, voci e musica live. È uno stile frizzante, parallelo alla diretta tv. Un marchio riconoscibile.
Questa formula sbarca ora su Ballando con le Stelle. Milly Carlucci non cambia solo il palinsesto: aggiunge un canale narrativo. Rai Radio 2 diventa partner del sabato sera e racconta ogni puntata direttamente dall’Auditorium. Ema Stokholma guiderà la cronaca live con il suo tono ironico e pop. È la stessa alchimia che ha reso Sanremo un evento totale. Ecco perché “Ballando diventa come Sanremo”.
In sintesi, cosa cambia per gli spettatori
- Una seconda diretta accanto alla tv: la voce di Radio 2 accompagna la serata.
- Più accessibilità: segui lo show anche in viaggio, in auto, in cuffia.
- Backstage in tempo reale: commenti “a caldo” e interazioni con il pubblico.
- Ritmo da evento: la radio spinge curiosità e conversazione social.
Il risultato? Ballando diventa ancora più transmediale. Dopo i social, anche televisione e radio si parlano. L’effetto è quello della settimana sanremese: più punti di vista, più storie, più racconto. E sì, nel gioco delle percezioni Milly Carlucci “toglie a Carlo Conti” il primato di questo modello esclusivo. Non è una sfida personale. È una strategia Rai: amplificare anche il sabato sera.

Cast, novità e perché questa edizione punta all’effetto “evento totale”
La stagione 2025 è la ventesima. Ballando festeggia il traguardo con più puntate e un cast che fa discutere, emoziona, divide. È la miscela che funziona. In pista troviamo Barbara D’Urso con Pasquale La Rocca, Fabio Fognini con Giada Lini, Filippo Magnini con Alessandra Tripoli, Francesca Fialdini con Giovanni Pernice, Marcella Bella con Chiquito, Rosa Chemical con Erica Martinelli, Andrea Delogu con Nikita Perotti, Martina Colombari con Luca Favilla, Nancy Brilli con Carlo Aloia, Beppe Convertini con Vera Kinnunen e Maurizio Ferrini nei panni della Signora Coriandoli con Simone Di Pasquale. Paolo Belli, storico co-conduttore, entra in gara con Anastasia Kuzmina. La giuria è confermata: Carolyn Smith, Selvaggia Lucarelli, Fabio Canino, Ivan Zazzaroni, Guillermo Mariotto.
La partenza è fissata per sabato 27 settembre, in prima serata su Rai 1. L’obiettivo è chiaro: andare oltre la semplice gara di ballo. Con Radio 2 al fianco, ogni serata diventa una storia corale. C’è il ritmo della pista. C’è la voce dello studio radiofonico e la community che commenta live.
Perché questa mossa conviene a tutti
- Alla Rai: consolida un format evento anche il sabato.
- A Ballando: apre a un pubblico nuovo, più giovane e mobile.
- Agli sponsor: moltiplica i contatti, tra tv, radio e social.
- Agli artisti: aggiunge un palcoscenico di voce, interviste e storytelling.
Carlo Conti – come i suoi predecessori – ha dato vita a un Sanremo che vive su più canali: la diretta su Radio 2 è parte di quel rito. Portare lo stesso schema su Ballando non toglie meriti. Estende un metodo vincente. E firma una sinergia interna alla Rai. Il pubblico capirà subito la differenza: più accesso, più prossimità, più FOMO. Se non guardi, almeno ascolti. Se non ascolti, recuperi gli highlight. L’ecosistema si allarga.
