Più claustrofobico di Gravity, più spietato de Lo Squalo: Rai sgancia in prima serata un film sottomarino letale

Stasera Rai 4 alle 21:20 accende la prima serata con un titolo che farà salire la tensione: L’ultimo respiro – Trappola negli abissi (The Last Breath, 2024). Un film diretto da Joachim Hedén che porta lo spettatore in un mondo di relitti fantasma, ossigeno che finisce e squali spietati pronti ad azzannare senza pietà. La pellicola è diventata famosa non solo per la sua atmosfera claustrofobica, ma anche perché segna l’ultima interpretazione postuma di Julian Sands, attore di culto scomparso tragicamente nel 2023 durante un’escursione. Un dettaglio che aggiunge al film un’aura ancora più inquietante.

La trama di L’ultimo respiro – Trappola negli abissi, su Rai 4: amicizia, relitti e terrore negli abissi

Il racconto prende avvio nei Caraibi, dove un gruppo di ex amici del college si riunisce per una vacanza all’insegna delle immersioni. Tra risate e ricordi, spunta la leggenda della USS Charlotte, un relitto americano affondato nel 1944 da un siluro tedesco. Noah, interpretato da Jack Parr, lavora come assistente istruttore di diving e convince gli altri ad avventurarsi nel cuore della nave appena riaffiorata dopo una tempesta. Ma l’euforia lascia presto spazio al panico: cunicoli arrugginiti, corridoi che si chiudono come trappole e soprattutto la minaccia di enormi squali bianchi che pattugliano le acque. Il conto alla rovescia dell’ossigeno trasforma il divertimento in una corsa disperata per sopravvivere.

Il cast: un addio leggendario

Il film porta sullo schermo un gruppo giovane e dinamico: Kim Spearman (Sam), Alexander Arnold (Brett), Erin Mullen (Riley), Arlo Carter (Logan), Maxime Durand (Brian) e Hayden Grech (Jimmy). Ma è Julian Sands a lasciare il segno con il ruolo di Levi, marinaio misterioso che sembra custodire le chiavi della verità. La sua presenza è diventata una sorta di testamento artistico.

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L’ultimo respiro – Trappola negli abissi su Rai 4

Curiosità dietro le quinte

Le riprese si sono svolte tra Belgio e Malta, sfruttando piscine di addestramento subacqueo e scenografie costruite appositamente per simulare i cunicoli del relitto. Molti spettatori hanno notato come la sceneggiatura si basi sugli archetipi classici del genere: personaggi stereotipati, tensione claustrofobica e predatori che appaiono al momento giusto. Nonostante questo, l’ansia e l’adrenalina riescono a catturare chi ama i survival-thriller. Alcune sequenze hanno fatto discutere per la loro inverosimiglianza, ma proprio questa esasperazione narrativa ha reso il film un prodotto “di culto” per chi cerca emozioni forti più che realismo.

Riconoscimenti e accoglienza

Al botteghino non ha brillato, né ha conquistato la critica. Eppure, tra gli appassionati di shark-movie, è riuscito a ritagliarsi uno spazio come visione obbligata per completare la lista dei film “da brividi” sugli squali.

L’impatto sul genere

L’ultimo respiro – Trappola negli abissi non ha rivoluzionato il filone, ma si inserisce nella lunga scia di pellicole nate dopo il capolavoro di Steven Spielberg, Lo squalo. La sua uscita ha ricordato quanto il pubblico resti affascinato da ciò che non si vede, dalle tenebre degli abissi e dalla paura di restare senza aria. La vera eredità del film resta la visibilità postuma di Julian Sands, che ha attirato attenzioni mediatiche e riportato l’attore al centro del dibattito cinefilo. Il suo nome ha fatto da traino a un’opera che, senza di lui, sarebbe forse passata inosservata.

Perché guardarlo stasera in tv in Rai

Nonostante i limiti narrativi, il film offre una serata di pura tensione: ossigeno che cala, squali in agguato e amicizie messe alla prova. È il tipo di storia che non lascia scampo e che ti fa trattenere il fiato insieme ai protagonisti. Se ami i thriller marini o sei incuriosito dall’ultima interpretazione di Julian Sands, questa è una visione da non perdere. Rai 4 propone un viaggio negli abissi che non promette salvezza, ma garantisce emozioni forti.

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