Evento intrigantissimo in Rai: in prima serata un film magnetico applaudito a Venezia, gioiello del cinema psicologico europeo

Questa sera, martedì 9 settembre 2025, Rai 3 propone alle 21:20 un titolo che non lascia indifferenti. La doppia vita di Madeleine Collins, diretto da Antoine Barraud, è un thriller psicologico che intreccia ambiguità e tensione fino al limite della sopportazione. Applaudito alle Giornate degli Autori di Venezia 78, il film ha conquistato la critica e ha aperto una riflessione sulla fragilità dei segreti familiari.

La protagonista Virginie Efira, attrice belga ormai icona del cinema europeo, regala un’interpretazione magnetica. Accanto a lei un cast internazionale con Jacqueline Bisset, Bruno Salomone e Quim Gutiérrez. Volti che aggiungono intensità a una storia dove il confine tra verità e menzogna si sfalda scena dopo scena. A metà tra il dramma intimo e l’hitchcockiano puzzle narrativo, il film porta lo spettatore in un territorio di costante incertezza. Un’opera che non si limita al mistero, ma esplora la complessità del desiderio di appartenere a più mondi. Un racconto che inquieta e affascina allo stesso tempo.

La trama e la forza di una protagonista divisa tra due vite: su Rai 3 La doppia vita di Madeleine Collins

Judith Fauvet è un’interprete affermata che conduce una doppia vita. A Ginevra è la compagna di Abdel Soriano (interpretato da Quim Gutiérrez), con cui cresce una bambina. A Parigi, invece, è la moglie di Melvil Fauvet (Bruno Salomone), celebre direttore d’orchestra, con due figli adolescenti. Due famiglie, due identità, un equilibrio fragile costruito su bugie e continui spostamenti. Il castello di carte inizia però a crollare. Le menzogne diventano sempre più pesanti. I sospetti dei figli, le richieste dei partner e la pressione della madre (una glaciale Jacqueline Bisset) portano Judith sull’orlo del baratro. La protagonista è costretta a decisioni estreme, in una spirale drammatica che trascina lo spettatore in un abisso psicologico senza ritorno.

La regia di Antoine Barraud lavora sul dettaglio. Ogni gesto, ogni sguardo, diventa indizio e minaccia. Lo spettatore non osserva da fuori: vive dentro l’inganno, percepisce il rischio, respira l’angoscia crescente. È un cinema che non concede tregua.

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La doppia vita di Madeleine Collins su Rai 3

Riconoscimenti, curiosità e impatto sul cinema europeo

Presentato a Venezia 78 nella sezione Giornate degli Autori, il film ha colpito per la sua struttura narrativa originale e per l’interpretazione di Virginie Efira. Successivamente è passato anche al Rendez-vous Festival del Cinema Francese 2022, confermando la sua natura di opera di respiro internazionale.

Curiosità che rendono unico il progetto: il richiamo esplicito a La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock, con la protagonista che porta il nome “Madeleine” come la Kim Novak del classico. Barraud ha ammesso di aver scritto la sceneggiatura al contrario, “dalla Z alla A”, creando un puzzle da ricomporre pezzo dopo pezzo. Il film ribalta anche uno stereotipo radicato. Qui è una donna, e non un uomo, a vivere tra due famiglie. Una scelta narrativa che ha aperto la strada a nuove esplorazioni dell’identità femminile nel thriller psicologico francese contemporaneo.

L’impatto non è stato marginale. Dopo questo titolo, diversi registi hanno abbracciato temi simili, con protagoniste femminili complesse, divise, tormentate. L’interpretazione di Efira ha contribuito a consolidarla come una delle attrici più richieste in Europa, capace di incarnare personaggi fragili ma potenti. La doppia vita di Madeleine Collins non è solo un film da vedere. È un’esperienza che invita a interrogarsi sulle nostre maschere quotidiane. Cosa siamo disposti a nascondere pur di tenere insieme i nostri mondi? Questa è la domanda che il film lascia, pungente, anche dopo i titoli di coda.

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