Chi ama Mercoledì su Netflix e ha letto o visto Harry Potter al cinema e nei libri di J.K. Rowling sa che ci sono punti di contatto. Entrambi i mondi raccontano scuole di magia, giovani studenti, misteri, creature fantastiche. Ma c’è una differenza che colpisce subito: il modo in cui queste scuole vengono rappresentate. Da una parte Hogwarts, con i suoi insegnanti iconici e le lezioni diventate leggenda. Dall’altra la Nevermore Academy, che appare spesso più come scenario gotico che come vera accademia.
La serie Mercoledì, ideata da Tim Burton, ha conquistato milioni di spettatori grazie al suo tono dark, all’interpretazione magnetica di Jenna Ortega e a personaggi come Enid Sinclair, Tyler Galpin, Bianca Barclay o la direttrice (defunta nella prima stagione, ma pronta a tornare come spirito guida nella seconda) Larissa Weems. L’atmosfera è cupa, affascinante, ricca di misteri. Ma un dettaglio lascia interdetti i fan cresciuti con Harry Potter: alla Nevermore quasi non esistono lezioni vere.
In Harry Potter tutto ruota intorno all’esperienza scolastica. Gli spettatori seguono Harry, Hermione e Ron durante le lezioni di Pozioni con Severus Piton, gli incantesimi di Trasfigurazione con la professoressa McGranitt, le ore di Difesa contro le Arti Oscure, gli allenamenti di Quidditch. I film mostrano compiti, esami, verifiche e libri magici. Lo studio diventa motore narrativo e parte integrante della crescita dei protagonisti.
In Mercoledì, invece, questo lato viene lasciato in ombra. La Nevermore Academy ospita vampiri, licantropi, sirene, sensitivi e hyde. Ma gli spettatori non assistono quasi mai a una lezione strutturata. Nessuna aula piena di studenti, nessun professore intento a spiegare, niente esami da superare. La scuola resta sfondo suggestivo, più che luogo di formazione.

Mercoledì e Harry Potter: la differenza sostanziale tra Hogwarts e Nevermore
Per chi è cresciuto con Harry Potter, vedere una scuola magica significa immergersi in un percorso di studio. Le lezioni diventano parte del racconto, spesso decisive per svelare misteri o affrontare nemici. Pensiamo alle lezioni di Incantesimi di Filius Vitious, ai momenti con Hagrid durante Cura delle Creature Magiche, o alle ore passate a decifrare gli enigmi dei manuali. Ogni materia arricchisce il mondo e rende tangibile la magia.
In Mercoledì le dinamiche sono diverse. L’attenzione si concentra su indagini, relazioni personali, segreti da scoprire e sull’identità della protagonista. La Nevermore Academy diventa uno scenario gotico, un contenitore di personaggi unici. Ma non si vedono orari scolastici, materie da studiare o esercitazioni collettive. Gli studenti sembrano vivere in un collegio inquietante, senza la routine accademica che caratterizza Hogwarts.
Questo è il punto che i fan notano subito. E non è un dettaglio da poco. In Harry Potter il percorso scolastico scandisce la crescita dei personaggi e permette agli spettatori di immedesimarsi. In Mercoledì, invece, il fascino nasce altrove: dalle atmosfere cupe di Tim Burton, dai duelli psicologici, dalla suspense e dalle relazioni tra “reietti”.
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Molti spettatori si chiedono se nelle prossime stagioni vedremo mai la Nevermore davvero come scuola. Con professori, programmi, materie e difficoltà accademiche. Sarebbe un modo per avvicinare la serie al mondo magico di Hogwarts, senza perdere la sua identità gotica. Per ora, però, la differenza resta enorme e impossibile da ignorare.
Ed è forse proprio questa differenza a spiegare il successo di entrambe le saghe. Harry Potter ha creato un immaginario fatto di libri, incantesimi, rituali e crescita personale. Mercoledì punta su atmosfere dark, ironia, ribellione e mistero. Due mondi paralleli, amati da milioni di fan, che raccontano la magia in modi opposti.
Alla fine, Hogwarts è la scuola che tutti vorrebbero frequentare. La Nevermore è quella che nessuno dimenticherebbe mai. E questa differenza sostanziale, più che un limite, diventa la vera cifra che rende entrambe le saghe uniche e indimenticabili.
