Ci sono film che non raccontano solo una storia, ma ti lasciano addosso un’emozione persistente: La ragazza con l’orecchino di perla, stasera in tv su Cielo alle 21:15, è uno di questi.
Diretto nel 2003 da Peter Webber, il film nasce dal romanzo di Tracy Chevalier, a sua volta ispirato al dipinto più enigmatico di Johannes Vermeer. Un incrocio di arte, letteratura e cinema che ha conquistato il pubblico e la critica. La trama ci porta a Delft, nel 1665. Qui vive Griet, giovane di umili origini interpretata da una Scarlett Johansson appena diciannovenne. Il suo destino si intreccia con quello del pittore Johannes Vermeer, a cui presta il volto Colin Firth. Tra loro nasce un legame fatto di silenzi, sguardi e colori, destinato a imprimersi sulla tela e nella memoria di chi guarda.
L’atmosfera domestica è tesa: Essie Davis è Catharina, moglie gelosa e sospettosa. Tom Wilkinson veste i panni di Van Ruijven, mecenate invadente e predatore. Accanto a loro, Judy Parfitt interpreta Maria Thins, la suocera che osserva tutto con freddezza. Nel film c’è spazio anche per Cillian Murphy, giovane Pieter, che rappresenta la vita concreta, lontana dall’arte. Attorno, un cast corale che arricchisce la cornice storica con volti come Anna Popplewell, Joanna Scanlan e Essie Davis.
Il cuore del racconto è la nascita di un’opera immortale: quel quadro con l’orecchino di perla che continua a interrogarci dopo secoli. Chi era davvero quella ragazza? Quali sentimenti la legavano al pittore? Il film non dà risposte, ma apre porte. Lascia vibrare il mistero. La fotografia di Eduardo Serra ricrea la luce morbida delle tele di Vermeer. I costumi e le scenografie ti trasportano nel Seicento olandese. Non a caso, la pellicola ha ricevuto tre nomination agli Oscar: miglior fotografia, migliori costumi e miglior scenografia. Questi riconoscimenti non sono dettagli tecnici. Sono la prova di quanto La ragazza con l’orecchino di perla sia riuscito a trasformare la pittura in cinema. A far vivere un quadro.

Stasera in tv La ragazza con l’orecchino di perla, un classico che continua a influenzare cinema e spettatori
Vent’anni dopo l’uscita, il film resta un classico. Non solo per il pubblico, ma anche per il cinema d’autore che lo ha seguito. Molti registi hanno guardato a Webber per imparare a raccontare l’arte sullo schermo. Produzioni successive come Mr. Turner di Mike Leigh o Frida con Salma Hayek devono qualcosa a questa pellicola. La stessa attenzione maniacale alla luce, ai dettagli dei costumi, al silenzio che diventa linguaggio universale. Non è solo un film “su un quadro”. È un’esperienza visiva ed emotiva. È la dimostrazione che un’opera d’arte può vivere tre volte: sulla tela, sulla pagina e sullo schermo.
Per Scarlett Johansson, questo ruolo è stato una consacrazione. A soli 19 anni ha mostrato una maturità sorprendente, conquistando il rispetto della critica internazionale. Accanto a lei, Colin Firth conferma la sua eleganza drammatica, scolpendo un Vermeer fragile e silenzioso.
L’impatto sul pubblico è stato immediato. Le sale si sono riempite. Gli spettatori hanno riscoperto il fascino di Vermeer e la delicatezza di un’epoca. Il film ha aperto la strada a una nuova stagione di produzioni ispirate a capolavori artistici. Rivederlo stasera in tv significa ritornare a un tempo sospeso. Un tempo in cui il cinema sapeva fermarsi sui dettagli, respirare con le immagini, far parlare i silenzi.
Se ami i classici, non puoi perderlo, e se ami l’arte, questo è il film che la fa vibrare come mai prima. Se ti piace Scarlett Johansson, qui la troverai nel ruolo che l’ha resa indimenticabile. Un consiglio: non guardarlo di fretta. Lasciati attraversare dalla luce delle candele, dagli sguardi rubati, dal mistero che non si svela. Sarà un’esperienza che resta.
