Florence Pugh e Harry Styles tornano stasera in tv con Don’t Worry Darling, il film che ha incendiato la Mostra del Cinema di Venezia nel 2022. Applausi lunghi, recensioni contrastanti, gossip che hanno fatto il giro del mondo: questo thriller psicologico diretto da Olivia Wilde è rimasto nella memoria collettiva non solo per la sua storia, ma anche per l’atmosfera che lo circondava.
Oggi, su Iris (canale 22) alle 21:12, torna in prima serata. Non è solo un appuntamento televisivo. È la possibilità di rivivere un’opera che ha diviso pubblico e critica, lasciando segni indelebili nella cultura pop recente.
La trama ci porta negli anni Cinquanta. Una comunità perfetta nel deserto californiano. Case ordinate, sorrisi impeccabili, regole ferree. La città di Victory sembra un paradiso, ma nasconde un cuore oscuro. Alice Chambers, interpretata da Florence Pugh, inizia a notare dettagli strani. Piccole crepe nell’apparente perfezione. La sua ricerca di verità la trascina verso un segreto che mette in discussione felicità, libertà e persino la realtà stessa.
Accanto a lei c’è Jack Chambers, marito affascinante e ambiguo, interpretato da Harry Styles. Sullo sfondo domina Frank, il carismatico leader della comunità, con il volto intenso di Chris Pine. Nel cast compaiono anche Gemma Chan, KiKi Layne, Nick Kroll, Timothy Simons e la stessa Olivia Wilde nel ruolo di Bunny, l’amica più vicina di Alice.

Tra riconoscimenti, polemiche e impatto di Don’t Worry Darling, stasera in tv
Don’t Worry Darling non è passato inosservato. Ha collezionato più di dieci premi e oltre venti nomination internazionali. Dai People’s Choice Awards ai London Critics Circle Film Awards, fino alle candidature agli MTV Movie & TV Awards e ai Saturn Awards. Ma la vera eco arrivò proprio dalla sua première a Venezia. Applausi convinti in sala, ma anche titoli feroci su quotidiani e riviste specializzate. La critica era divisa: da una parte lodi per la potenza di Florence Pugh, dall’altra accuse di prevedibilità alla sceneggiatura.
E poi c’erano le polemiche. L’abbandono di Shia LaBeouf sostituito da Harry Styles. Le tensioni, vere o presunte, tra Olivia Wilde e Florence Pugh. La relazione tra la regista e Styles, che trasformò il red carpet veneziano in un evento mediatico globale. Dettagli di backstage che oggi fanno parte del mito del film tanto quanto le immagini sullo schermo.
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Non bisogna dimenticare un aspetto importante: Don’t Worry Darling ha portato avanti una riflessione forte sulla condizione femminile. Ha mostrato cosa significhi ribellarsi a una società costruita su modelli patriarcali. Ha trasformato una storia in costume in un manifesto moderno di autonomia e resistenza.
L’impatto si è visto negli anni successivi. Altri registi hanno ripreso quella miscela di atmosfera vintage e inquietudini contemporanee. Florence Pugh ha consolidato la sua posizione come attrice simbolo di complessità e intensità. Olivia Wilde, nonostante le critiche, ha dimostrato coraggio nel proporre un racconto visivamente audace e narrativamente provocatorio.
Rivedere oggi il film significa rientrare in quel clima. Vuol dire tornare a un’epoca in cui cinema, gossip e critica si mescolavano in un unico grande spettacolo. Significa riscoprire un’opera imperfetta, ma capace di lasciare un segno.
Chi lo vedrà stasera in tv su Iris non assisterà solo a un thriller. Troverà una storia che inquieta, ma che al tempo stesso fa riflettere. Un film che mette a disagio proprio perché svela come dietro la perfezione si possano nascondere gabbie dorate. E sarà difficile, dopo la visione, non continuare a pensarci.
