Stasera in tv, venerdì 22 agosto 2025, su Rete 4 alle 21:30 torna The Impossible, il film di Juan Antonio Bayona che ha commosso il pubblico in ogni paese. È la ricostruzione, intensa e lucida, della tragedia del tsunami dell’Oceano Indiano del 2004. Al centro ci sono i Belón: Maria, Henry, e i figli Lucas, Thomas e Simon. Nel cast brilla Naomi Watts accanto a Ewan McGregor e a un giovanissimo Tom Holland, qui in uno dei suoi primi ruoli. Con loro, Samuel Joslin e Oaklee Pendergast. Un gruppo che il regista guida con rigore e umanità.
Watts ha sfiorato l’Oscar e il Golden Globe come Miglior Attrice. Il film ha collezionato decine di riconoscimenti e candidature tra Goya Awards, Screen Actors Guild Awards, European Film Awards ed Empire Awards. La sua forza non sta solo nella spettacolarità, ma nel modo in cui racconta il trauma, la paura e la speranza. È un disaster movie che sceglie l’intimità, l’odore salmastro dei corridoi d’ospedale, il fango che graffia la pelle, gli sguardi che cercano i nomi sulle liste dei sopravvissuti.
La storia vera arriva da Thailandia. Durante le vacanze di Natale, un’onda anomala travolge la costa. Maria e Lucas vengono trascinati lontano. Henry, Thomas e Simon spariscono dalla vista, inghiottiti dal caos. Il film segue la loro lotta, ferita dopo ferita, passo dopo passo, fino al ricongiungimento in un ospedale e all’imbarco per Singapore per le cure urgenti. Tutto questo senza mai indulgere nel sensazionalismo. Bayona mette davanti la fragilità, non il cataclisma; le mani che si stringono, non la distruzione.

Empatia prima del disastro: trama, curiosità e impatto di The Impossible, stasera in tv
L’interpretazione di Naomi Watts colpisce per la resa del dolore fisico e del coraggio taciuto. Ewan McGregor porta in scena il panico di un padre che non si arrende. Tom Holland sorprende per maturità e lucidità emotiva. La pellicola ha ottenuto 28 vittorie e 70 candidature complessive, con menzioni per regia, montaggio, produzione ed effetti speciali. Sono numeri che raccontano un’eco lunga, dal pubblico alla critica.
Sul piano visivo, la scelta di effetti pratici fa la differenza. L’acqua è reale. La massa che investe i personaggi non è solo digitale. Il risultato è un realismo che scuote e che rimane in testa. È un’esperienza che ti porta dentro il vortice e poi ti lascia lì, stremato, ma ancora in ascolto. Le riprese sono state lunghe e meticolose. Venticinque settimane effettive, tra Spagna e Thailandia, e quasi due anni complessivi di lavoro. La sceneggiatura ha avuto la supervisione diretta di Maria Belón, la donna che ha vissuto quegli eventi. Ha sostenuto la scelta di Naomi Watts e ha difeso la fedeltà della ricostruzione.
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Il film ha cambiato il modo di raccontare le catastrofi. Ha spostato l’attenzione dall’evento alla persona, ha scelto il pudore, non la retorica e ha ricordato che la compassione è più potente di qualsiasi onda. Dopo The Impossible, molti titoli hanno seguito la stessa strada: più volti, meno macerie; più memorie, meno esplosioni. E c’è un’eredità concreta: Tom Holland è diventato una star internazionale. Ma qui, prima delle tute e dei supereroi, c’è un ragazzo che impara a proteggere sua madre in mezzo al fango. È questa immagine a restare.
Perché rivederlo stasera. Perché parla di noi. Delle famiglie che si cercano quando tutto crolla. The Impossible è un’esperienza che attraversa lo schermo e mette radici. Stasera in tv su Rete 4, alle 21:30, questa storia vera torna a bussare. Apri la porta. Ascolta. Respira. E, per una volta, lascia che il cinema ti prenda per mano.
