Ci sono film che non si limitano a raccontare una storia, la trasformano in un’esperienza: La ragazza del dipinto su Disney+ appartiene a questa categoria, e – come Bridgerton – è un titolo che mescola amore, conflitto interiore, eleganza in costume e la forza di una vicenda realmente accaduta.
Il film, uscito nel 2013 con il titolo originale Belle, porta sullo schermo la vita di Dido Elizabeth Belle Lindsay. Figlia illegittima di un capitano della Royal Navy britannica e di una donna africana, Dido cresce in una società che la ammira e la rifiuta allo stesso tempo. Un personaggio che sembra uscito da un romanzo, ma che ha davvero vissuto nell’Inghilterra del Settecento. La regista Amma Asante ci immerge in un mondo aristocratico fatto di salotti raffinati, ritratti di famiglia e segreti taciuti. Qui, la giovane Dido viene accolta dallo zio, il potente giudice William Murray, conte di Mansfield, interpretato da Tom Wilkinson. Una scelta che la protegge ma la espone anche a sguardi di sospetto e pregiudizio.
Il cuore del film pulsa nel contrasto tra due mondi: il lusso della nobiltà britannica e le ombre della schiavitù. La vicenda della nave Zong, in cui centinaia di schiavi furono gettati in mare per motivi assicurativi, diventa il caso giudiziario che segna la coscienza collettiva. E che lega indissolubilmente Dido al destino della sua epoca. Se Bridgerton ha conquistato milioni di spettatori con scandali e passioni, La ragazza del dipinto offre qualcosa in più. Unisce il romanticismo di un amore proibito, interpretato con intensità da Gugu Mbatha-Raw e Sam Reid, alla riflessione su identità e appartenenza. Il risultato è un film che commuove e sorprende, lasciando nello spettatore un segno profondo.

Un cast sorprendente e un film che ha fatto scuola: perché La ragazza del dipinto è perfetto se ami Bridgerton
Il cast è di quelli che restano impressi. Gugu Mbatha-Raw regala a Dido uno sguardo pieno di forza e fragilità. Al suo fianco, Sarah Gadon nel ruolo della cugina Elizabeth Murray e Emily Watson come Lady Mansfield. Completano il quadro attori di spicco come Tom Felton, Matthew Goode, Miranda Richardson e Penelope Wilton. Un ensemble che dà vita a personaggi complessi, lontani dai cliché.
Il film non è passato inosservato. La ragazza del dipinto ha raccolto premi e candidature. Dai British Independent Film Awards fino ai Satellite Awards, passando per il riconoscimento alla Black Film Critics Circle. E soprattutto ha consacrato Gugu Mbatha-Raw come una delle attrici più promettenti della sua generazione.
Dietro le quinte ci sono curiosità che rendono l’opera ancora più affascinante. La sceneggiatura inizialmente si intitolava Belle and Bette, con più spazio al rapporto tra le due cugine. Per il ruolo di Elizabeth Murray erano state considerate Emilia Clarke e Claire Foy. Persino Sam Claflin era stato selezionato per interpretare John Davinier, poi sostituito da Sam Reid. L’ispirazione è arrivata da un quadro. Un dipinto del 1779 conservato a Kenwood House, in cui Dido ed Elizabeth compaiono insieme. Un’immagine unica per l’epoca, capace di suscitare domande su identità, rappresentazione e potere. Proprio da questa tela è nato il desiderio di raccontare una storia rimasta troppo a lungo in ombra.
Ma il vero impatto del film si misura nel tempo. Dopo Belle, il cinema britannico ha aperto nuove strade. Ha dato spazio a figure storiche nere dimenticate, ha affrontato il tema della schiavitù con più coraggio, ha inserito personaggi afrodiscendenti nei period drama senza relegarli a ruoli marginali. Un cambiamento che ha influenzato anche produzioni televisive internazionali, fino ad arrivare a titoli come Bridgerton e oltre.
La ragazza del dipinto non è solo un film in costume. È un racconto di emancipazione. Una riflessione sull’amore che sfida le convenzioni. Una testimonianza su come la storia, anche la più scomoda, possa diventare cinema di grande impatto. Guardarlo oggi su Disney+ significa scoprire un tassello di memoria collettiva. Significa emozionarsi con un personaggio che ha lottato per la sua dignità. E significa lasciarsi conquistare da un film che, pur ambientato nel Settecento, parla al presente con una forza incredibile.
