Roma, 2011, un professore disilluso, un adolescente irrequieto e una rivelazione che sconvolge entrambi: nasce così Scialla! (Stai sereno), la commedia diretta da Francesco Bruni che oggi ritroviamo su RaiPlay. Un film che ha segnato una generazione, ma che molti hanno dimenticato troppo presto.
Non è la solita commedia italiana. È un’opera che mescola realismo urbano, slang giovanile e un rapporto padre-figlio mai raccontato con tanta leggerezza e verità. A interpretarlo troviamo Fabrizio Bentivoglio, l’esordiente Filippo Scicchitano e Barbora Bobuľová. Un cast che regala autenticità a una storia capace di parlare a ragazzi e adulti.
La trama è semplice, ma dietro si nasconde molto di più. Bruno Beltrame, ex professore e scrittore fallito, vive solo e si mantiene con lezioni private. Tra i suoi studenti c’è Luca, quindicenne romano, pieno di energia e poco interessato allo studio. Quando la madre del ragazzo parte per lavoro, Bruno scopre la verità: Luca è suo figlio biologico. Nessuno lo sa, nemmeno il ragazzo. Da lì inizia una convivenza forzata che diventa occasione di crescita, di riscatto e di confronto generazionale. Scialla in gergo romano significa “stai sereno”. Una parola che diventa manifesto. È il ponte linguistico tra due mondi lontani: l’adolescenza inquieta di Luca e l’età adulta piena di rimpianti di Bruno. Il film trasforma questa differenza in ironia e tenerezza, senza cadere mai nella retorica.
Il pubblico lo amò. La critica lo premiò. Alla Mostra del Cinema di Venezia 2011, vinse il premio Controcampo Italiano. Ai David di Donatello 2012, ottenne cinque candidature e il David Giovani. Vinse anche un Nastro d’Argento, i Kineo Awards e il Premio Cinema Giovane. Nessun’altra commedia italiana di quell’anno ottenne un simile consenso. Eppure, con il tempo, Scialla! è rimasto ai margini della memoria collettiva. Troppo spesso messo in secondo piano rispetto ad altri titoli. Eppure fu il film che lanciò Filippo Scicchitano, oggi volto noto del cinema italiano. Fu anche l’opera prima che consacrò Francesco Bruni, già sceneggiatore di fiducia di Paolo Virzì.

Un film che ha cambiato il modo di raccontare i giovani nel cinema italiano: guarda ora Scialla! su RaiPlay
Scialla! non è solo un film. È un documento di un’epoca. Ha portato sullo schermo la periferia romana senza stereotipi, ha reso universale uno slang nato nelle strade e ha raccontato i conflitti generazionali senza giudicare, ma con ironia. Molti ricordano ancora la colonna sonora firmata da Amir Issaa, simbolo del rap romano. Un suono che amplifica l’autenticità della storia e che contribuì a far entrare il termine “scialla” nei dizionari di slang.
La sua eredità è evidente. Dopo Scialla!, il cinema italiano ha iniziato a guardare ai giovani in modo diverso. Sono nati nuovi coming-of-age ambientati nelle periferie, nuove commedie che hanno osato parlare il linguaggio degli adolescenti senza filtri. Film e serie successive hanno raccolto quell’eredità, confermando l’impatto di questo titolo apparentemente minore. Il finale, positivo ma non scontato, ha fatto discutere. Non c’è lieto fine forzato. C’è una riconciliazione fragile, credibile, che lascia spazio alla speranza. Forse è proprio questa sincerità ad aver conquistato gli spettatori.
Guardare Scialla! (Stai sereno) oggi su RaiPlay significa ritrovare un’opera fresca e coraggiosa. Un film che parla ancora, più di dieci anni dopo, a chiunque abbia conosciuto la fatica di crescere o la difficoltà di diventare padre. In un’epoca in cui molte commedie italiane scelgono la via dell’intrattenimento facile, Scialla! resta un esempio di equilibrio raro. Fa ridere, commuove, sorprende. E soprattutto lascia un segno. Forse il cinema italiano non sarebbe lo stesso senza di lui.
