Bridgerton e Mercoledì sembrano due mondi lontanissimi. La prima è una serie in costume ambientata nell’Inghilterra Regency, piena di balli sontuosi, abiti sfarzosi e intrighi d’amore. La seconda è un teen drama gotico, oscuro e ironico, che reinventa l’universo della Famiglia Addams. Eppure, dietro due prodotti così diversi, Netflix nasconde un filo rosso che pochi hanno notato. Un dettaglio che non riguarda le trame, i personaggi o le ambientazioni. Il segreto è la musica.
Entrambe le serie, infatti, utilizzano un trucco narrativo geniale: prendere canzoni moderne, amate da milioni di persone, e riscriverle in chiave classica. In Bridgerton la rivisitazione assume una veste orchestrale, elegante, quasi da colonna sonora d’epoca. In Mercoledì invece lo stesso meccanismo prende un tono gotico, scuro, intenso. Il risultato è sempre lo stesso: emozione pura, riconoscimento immediato, immersione totale.
La magia nascosta di Bridgerton
Nella prima stagione di Bridgerton, durante una scena iconica con Daphne Bridgerton, si sente una versione per archi di Girls like you dei Maroon 5. La sorpresa del pubblico è stata immediata. Un brano pop, conosciuto da tutti, trasformato in musica da ballo ottocentesca. Un cortocircuito perfetto tra passato e presente. La stessa scelta ritorna più e più volte. Ad esempio nella seconda stagione, con Wrecking Ball di Miley Cyrus. Anthony Bridgerton e Kate Sharma ballano mentre le note, già struggenti nella versione originale, diventano quasi solenni nell’arrangiamento classico. Un colpo al cuore che ha fatto esplodere i social. Anche nella terza stagione il meccanismo si ripete con Yellow e non solo. Il brano dei Coldplay accompagna il matrimonio di Penelope Featherington e Colin Bridgerton. Una canzone simbolo di romanticismo universale, riscritta per archi, diventa la colonna sonora perfetta per un amore tanto atteso. La forza di Bridgerton sta proprio qui: raccontare il presente attraverso la lente del passato. La musica è il ponte. Una melodia familiare, riconoscibile, ma avvolta in un abito nuovo. E il pubblico non può che sentirsi parte di quel ballo, come se fosse invitato a corte.
Il lato oscuro di Mercoledì
Se Bridgerton gioca con la leggerezza, Mercoledì porta lo stesso espediente in una direzione opposta. Nella prima stagione, la protagonista interpretata da Jenna Ortega suona al violoncello Paint it black dei Rolling Stones. Una scena diventata virale. Il rock ribelle degli anni Sessanta si trasforma in un lamento gotico, intenso, perfettamente in linea con il carattere di Mercoledì Addams.
Nella seconda stagione – almeno per quanto riguarda la prima parte, dato che la seconda sarà disponibile solo dal 3 settembre – la musica torna a sorprendere. Mentre lo zombie (tra i protagonisti della trama attuale) viene trasportato nel centro psichiatrico vicino alla Nevermore Academy, in sottofondo si sente Losing my religion dei R.E.M. in chiave orchestrale. Il titolo del brano, già evocativo, diventa un commento amaro alla scena. Un messaggio sottile, ma potentissimo.

E ancora, al termine della prima parte della stagione, l’insegnante di musica Isadora Capri – interpretata da Billie Piper – suona al pianoforte Zombie dei Cranberries. Proprio mentre lo zombie si libera, scatenando distruzione. Un gioco di specchi geniale: la canzone non è solo colonna sonora, diventa ironico presagio narrativo. Così Mercoledì riesce a fare della musica non un semplice accompagnamento, ma una chiave per entrare nel suo mondo. Un mondo cupo, sarcastico, magnetico. E le note classiche di brani pop e rock diventano il suo linguaggio segreto.
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♬ Wednesday Main Titles (Single from Wednesday Original Series Soundtrack) – Danny Elfman
Un dettaglio che fa la differenza nelle due serie Netflix
Forse è proprio questa la forza nascosta di entrambe le serie Netflix. Bridgerton e Mercoledì parlano a pubblici diversi, con toni opposti. Eppure entrambi conquistano perché sanno stupire con lo stesso dettaglio musicale. Quando ascoltiamo un brano che conosciamo bene, ma in una forma nuova, qualcosa si muove dentro di noi. Il riconoscimento incontra la sorpresa. La familiarità incontra l’inedito. È questo che rende la scena indimenticabile. Non è solo colonna sonora. È racconto puro. È emozione che si intreccia con la trama e che ci resta addosso, molto dopo la fine della puntata.
Ed è forse per questo che milioni di spettatori nel mondo non possono fare a meno di Bridgerton e Mercoledì. Perché, oltre alle storie, ai costumi o all’estetica, c’è un linguaggio universale che ci lega tutti: la musica. E in queste serie, la musica parla più forte che mai.
