Ci sono incontri che restano impressi per sempre e per Alberto Matano, questo è accaduto davanti ai Bronzi di Riace, capolavori della scultura greca antica conservati al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria: un momento intenso, vissuto nel cuore della sua Calabria.
In una delle immagini più forti, Matano si ferma davanti a uno dei due guerrieri. Mani in tasca, sguardo fisso negli occhi di bronzo. Sembra un dialogo silenzioso tra presente e passato, tra un uomo di oggi e due figure sopravvissute per oltre duemila anni al mare, al tempo e all’oblio. I dettagli fotografati raccontano molto: la mano nervosa, i piedi scolpiti, le vene che affiorano sul metallo scurito. Tracce di verde salmastro testimoniano il lungo sonno sotto le acque di Riace Marina, prima della scoperta nel 1972. Un patrimonio unico al mondo, simbolo della Magna Grecia e della Calabria.
Matano ha condiviso anche momenti di luce e paesaggio. In uno scatto sorride con indosso una camicia bianca di lino, un corno azzurro al collo e occhiali scuri. Sullo sfondo, i tetti di Reggio e colline lontane immerse nella foschia estiva. Dal museo, lo sguardo si apre su una terrazza moderna con vista mozzafiato sullo Stretto di Messina. Le acque si accendono di riflessi argentati. Il lungomare si distende tra ficus monumentali e il profumo salmastro del vento. È il contesto ideale per un viaggio che unisce arte, natura e radici personali.

Reggio Calabria in Calabria: come visitarla seguendo le orme di Alberto Matano
Il punto di partenza è il Lungomare Falcomatà, definito da Gabriele D’Annunzio “il chilometro più bello d’Italia”. Qui mare e cielo si fondono, con scorci sull’Etna nelle giornate più limpide. Palme e opere d’arte contemporanea accompagnano la passeggiata. Il Museo Archeologico Nazionale è la tappa imprescindibile. Il biglietto (8–12 euro) apre le porte ai reperti della Magna Grecia, fino alla sala dei Bronzi di Riace. Qui il tempo si ferma. Le statue, alte oltre due metri, raccontano perfezione anatomica e forza espressiva. Vederle dal vivo è un’esperienza che lascia senza parole. Il centro storico di Reggio Calabria è un mosaico di palazzi liberty e botteghe artigiane. Camminare su Corso Garibaldi significa respirare la storia tra vetrine di ceramiche e tessuti lavorati a mano.
Il secondo giorno comincia con il Duomo, gratuito, e prosegue con il Castello Aragonese (3–5 euro). Le mura narrano assedi e leggende. Poi la Chiesa degli Ottimati e il Teatro Cilea, due gemme che meritano una breve sosta. Quando il sole è alto, il mare diventa irresistibile. Nei lidi attrezzati lettino e ombrellone costano 30–40 euro, ma c’è sempre la possibilità di una spiaggia libera per tuffarsi senza pensieri.
Il terzo giorno porta verso il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Escursioni guidate (40–60 euro) offrono viste che spaziano dal Tirreno allo Ionio. Il profumo della macchia mediterranea accompagna ogni passo. A mezz’ora di treno (2–4 euro), Scilla e la sua Chianalea accolgono tra case dei pescatori sull’acqua e il Castello Ruffo (2–3 euro), sospeso tra mare e cielo.
Esperienze autentiche? Una degustazione di ‘nduja, formaggi locali e granita agli agrumi (20–30 euro). O un corso di cucina calabrese in casa privata (60–150 euro). Per un tocco romantico, c’è l’aperitivo in barca al tramonto lungo la Costa Viola (circa 50 euro). La vita a Reggio resta accessibile: colazione al bar 2–3 euro, street food 3–7 euro, pranzi 12–18 euro, cene gourmet 25–40 euro. Pernottamenti da 50 a 100 euro a seconda della sistemazione scelta.
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Calabria da vivere
Con un budget di 100–150 euro al giorno si può vivere la città senza rinunce. Proprio come ha fatto Alberto Matano, lasciandosi incantare ancora una volta da un capolavoro che è molto più di un’opera d’arte: i Bronzi di Riace, eterni custodi del mito calabrese.
