Salvatore Esposito e Fortunato Cerlino si ritrovano. Ma questa volta, non ci sono clan, né vendette, né faide criminali. C’è Napoli. C’è la memoria. E c’è un ragazzino che sogna di salvarsi con i libri.
“Avemmaria” è il film d’esordio alla regia di Fortunato Cerlino, conosciuto in tutta Italia per aver interpretato don Pietro Savastano in “Gomorra – La Serie”. Ma qui il linguaggio cambia. Il racconto è autobiografico, tratto dal suo romanzo “Se vuoi vivere felice”. E dentro c’è tutto: la ferocia di una periferia abbandonata e la tenerezza di chi ci è cresciuto dentro, cercando un’altra via. Accanto a Cerlino, nel ruolo di protagonista adulto, c’è Salvatore Esposito. Ancora una volta insieme, ma in una veste nuova, più dolente e più umana.
Con loro un cast forte e radicato nel territorio: Marianna Fontana, Mario Di Leva, Carmine Borrino, Gennaro Di Colandrea, Franca Abategiovanni, Giulia Coppini, Cecilia Bertozzi, Giovanni Petrone e Francesco Verde. “Avemmaria” è una coproduzione tra Moving Milano, Ventottodieci Produzioni, Amego Film, Europictures e Rai Cinema, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Film Commission Regione Campania. Le riprese si sono svolte tra l’Italia e l’Ungheria, ma è Pianura, quartiere della periferia ovest di Napoli, il vero cuore della storia. Luogo d’origine dello stesso Cerlino.

Salvatore Esposito e Fortunato Cerlino: un’infanzia spezzata, un libraio che salva, un film che commuove
Il protagonista si chiama Fortunato, come il regista. È un bambino cresciuto tra spari, inseguimenti e povertà. Un ragazzino come tanti negli anni ’80, a Napoli. Ma con qualcosa in più: la voglia di resistere. Nel film, Fortunato corre per le strade di Pianura, sogna mondi diversi, ascolta parole che nessuno gli ha mai detto. E trova rifugio in un posto raro: una libreria. Lì incontra un uomo che non lo giudica, che non lo vuole cambiare. Gli offre libri. Gli offre tempo. E quello spazio diventa salvezza.
La storia di Avemmaria non è solo quella di un bambino. È la storia di una generazione intera. Di chi è cresciuto nell’abbandono, ma ha saputo immaginare un domani. Il film è anche una riflessione sulla memoria. Su ciò che resta dentro, anche quando fuori tutto cambia. E sulla resilienza di chi non si arrende. Le musiche sono firmate da Mariano Bellopede, e accompagnano ogni passaggio emotivo con intensità e delicatezza. Non c’è retorica. Non c’è mitizzazione. C’è la realtà, nuda e cruda, ma illuminata dalla forza di chi scrive la propria storia anche quando tutti sembrano averla già scritta per lui.
Avemmaria è attualmente in post-produzione. L’uscita in sala è prevista per il 2025, ma la data ufficiale non è ancora stata annunciata. Per chi ha amato Gomorra, questo film sarà una sorpresa. Meno violento, ma più vero. Meno esplosivo, ma più profondo. E con due volti che, anche lontani dai Savastano, sanno ancora commuovere. Salvatore Esposito e Fortunato Cerlino, insieme di nuovo. Ma questa volta, per raccontare la storia più importante: la loro.
