Il film più vivo e doloroso di Valeria Bruni Tedeschi è su RaiPlay: tratto da una storia vera, travolse Cannes

Una storia vera, una generazione perduta, un amore che brucia e un dolore che insegna: Forever Young – Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi è molto più di un film. È una memoria personale trasformata in cinema. È il racconto di un’epoca che cercava libertà e trovava abissi.

Diretto da Valeria Bruni Tedeschi e presentato in concorso al Festival di Cannes 2022, Forever Young – Les Amandiers è ora disponibile in anteprima esclusiva su RaiPlay. Un’occasione unica per riscoprire un’opera che ha stregato la critica, scosso il pubblico e fatto emergere una nuova stella del cinema francese: Nadia Tereszkiewicz. Nel cast anche Sofiane Bennacer, Clara Bretheau, Louis Garrel e Micha Lescot, in un intreccio di personaggi giovani, fragili e assetati di vita.

Ambientato nella Parigi di fine anni ’80, Forever Young si ispira all’esperienza vera della regista come allieva del celebre Théâtre des Amandiers di Nanterre, guidato da Patrice Chéreau e Pierre Romans. In quel luogo, per molti, il teatro era un rifugio. Ma anche un campo di battaglia. Lì si amava, si sbagliava, si piangeva. E si imparava a vivere.

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Forever Young su RaiPlay

Su RaiPlay un film che ti entra nelle vene: tra amicizia, AIDS e arte

La protagonista è Stella, interpretata da Nadia Tereszkiewicz, in una delle prove più potenti viste negli ultimi anni. Stella ama, lotta, crolla. Ma non smette mai di cercare sé stessa. Al suo fianco c’è Étienne, interpretato da Sofiane Bennacer: ribelle, distruttivo, magnetico. Con lui, la passione e il dolore si fondono in un legame impossibile da spezzare. Attorno a loro, altri giovani attori condividono sogni, paure e segreti. Tra prove sul palco, lezioni feroci, prime volte e abissi interiori, ognuno cerca un posto nel mondo.

Il film affronta senza filtri temi come l’AIDS, la dipendenza, la libertà e l’identità artistica. Ma sempre con uno sguardo intimo, profondo, umano. Le musiche, i costumi, le atmosfere: tutto riporta agli anni Ottanta con una precisione quasi dolorosa. La colonna sonora include “Le Chanteur” di Daniel Balavoine, canzone simbolo della generazione che il film racconta. Forever Young non è nostalgia. È ferita viva. È lo specchio di una stagione della vita che brucia e illumina, anche quando fa male.

Dal palcoscenico alla realtà: cosa resta dopo

Il film ha travolto Cannes per intensità e verità. È stato candidato alla Palma d’Oro e ha portato a casa numerosi riconoscimenti, tra cui:

  • César 2023 – Miglior promessa femminile a Nadia Tereszkiewicz
  • Nomination per Miglior film, Miglior sceneggiatura originale e Miglior attore non protagonista (Micha Lescot)
  • Premio Lumière – Rivelazione femminile a Tereszkiewicz
  • Candidatura a Miglior regista per Valeria Bruni Tedeschi

Dietro il successo, anche una pagina difficile: durante la promozione, Bennacer è stato coinvolto in accuse gravi. La stampa francese ha indagato. L’Académie des César lo ha escluso. Il film, però, ha superato lo scandalo. E ha lasciato una traccia netta. Ha ispirato nuovi autori. Ha riportato il teatro al centro del racconto cinematografico. È entrato nel cuore del cinema di formazione europeo, con la sua sincerità spietata e il suo tributo al mestiere dell’attore. Forever Young è un abbraccio e un pugno. È una confessione pubblica. È il racconto di cosa vuol dire credere, davvero, in un sogno collettivo. Solo su RaiPlay. Gratis. Imperdibile.

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