Stasera in tv, martedì 22 luglio 2025, va in onda sul Nove un film impossibile da classificare. Oggi non guarderai un semplice documentario, ma una rivelazione intima su uno degli artisti più liberi e rivoluzionari del nostro tempo: Franco Battiato.
Il coraggio di essere Franco, diretto da Angelo Bozzolini, è molto più di un racconto biografico. È un viaggio dentro la coscienza di un uomo che ha trasformato la musica italiana, contaminandola con filosofia, pittura, spiritualità e cinema. Un film che mostra non solo la carriera, ma l’anima fragile e potente di un artista irripetibile. Il film parte dalla Sicilia del Dopoguerra e arriva fino ai silenzi di Milo, attraversando la Milano del boom economico e gli anni della grande sperimentazione. I materiali d’archivio si fondono con testimonianze inedite e toccanti. Tra queste, spiccano quelle di Cristina Battiato, sua nipote, e di collaboratori storici come Alice e Luca Madonia.
La narrazione è affidata alla voce misurata e intensa di Alessandro Preziosi. E poi ci sono gli ospiti inattesi: Morgan che esegue un brano inedito composto durante la malattia di Franco. Willem Dafoe che racconta il suo lato da regista. Vittorio Sgarbi che riflette sull’aspetto pittorico. Sonia Bergamasco, Marco Travaglio, Antonio Scurati, Giovanni Caccamo, Gianfranco D’Adda, Padre Guidalberto Bormolini e molti altri completano un affresco umano, non solo artistico. Tra le chicche visive: foto mai viste del primo duo musicale “Gli Ambulanti”, testi autografi del 1966, e riprese girate nei suoi spazi più intimi, tra Milano e la casa di Milo. Tutto vibra. Tutto è reale. E tutto è irrimediabilmente Battiato.

Stasera in tv non una biografia, ma un’esperienza
Il film è stato trasmesso per la prima volta su Rai 1 a un anno dalla scomparsa del Maestro. Già allora, il pubblico lo accolse con rispetto e commozione. Ma ora, nel nuovo passaggio televisivo, assume un valore diverso. È una seconda possibilità per chi non l’ha mai visto. Ed è una scoperta totale per chi non conosce l’universo Battiato. Non aspettarti una cronologia ordinata. Il film è costruito per evocazioni, memorie, vibrazioni. Ogni parola è scelta, ogni suono è un’eco, ogni pausa ha un senso. Per questo non è adatto a chi cerca solo intrattenimento. Non accontenta. Non semplifica. Non consola.
“Il coraggio di essere Franco” ha aperto una strada nuova nel modo di raccontare gli artisti italiani. Dopo la sua uscita, altri documentari hanno seguito lo stesso approccio: più personale, più profondo, più vicino all’essenza umana. Ma nessuno ha avuto il medesimo impatto visivo e narrativo. Il film ha anche un grande valore per le nuove generazioni. Mostra che si può essere pop e spirituali, commerciali e visionari, semplici e inafferrabili. E che l’arte vera è quella che non ha paura di farsi domande.
Non esistono premi ufficiali per questa opera. E non ne servono. Il vero riconoscimento è l’effetto che lascia: un silenzio pieno. Uno spazio dove riflettere, risuonare, sentire. Dentro e fuori la musica. Se ami l’arte che rompe gli schemi, se hai bisogno di bellezza che disarma, se vuoi guardare uno dei ritratti più intensi mai dedicati a un artista italiano… stasera in tv hai un solo posto dove essere. Sul Nove. Un solo titolo: “Il coraggio di essere Franco”. Non ti intrattiene. Ti risveglia.
