Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi ‘mollano’ Valeria Golino: sbarcano al cinema nel film più oscuro (e ambizioso) del 2026

La notizia corre veloce da Bari a Roma: Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi hanno lasciato temporaneamente la loro regista ne L’Arte della Gioia, Valeria Golino. Il motivo? Un film in lavorazione che già fa tremare i festival europei. Si chiama L’estranea ed è diretto da Paolo Strippoli, talento visionario che ha firmato Piove e A Classic Horror Story.

Strippoli torna con un’opera ambiziosa. Una tragedia familiare ambientata in Puglia, ma con il respiro del grande cinema mitteleuropeo. Nel cast troviamo anche Romana Maggiora Vergano e Adriano Giannini. Ma a colpire è la scelta di aprire le porte a giovani attori pugliesi, selezionati tra i 7 e i 22 anni. Un dettaglio che rende il film ancora più radicato nel territorio. E insieme più universale. Le riprese sono in corso tra Bari e Roma e termineranno a fine luglio 2025. Il film dovrebbe uscire nel 2026, ma già oggi è un caso.

L’estranea è prodotto da Propaganda Italia con Rai Cinema e Dinamo Film. In co-produzione con Kazak Productions (Francia) e Tarantula Film (Belgio). La distribuzione italiana sarà curata da 01 Distribution. In Francia, se ne occuperà Le Pacte. Musiche di Robin Coudert (ROB), fotografia di Cristiano Di Nicola, costumi firmati Susanna Mastronardi. Insomma, tutto punta in alto. E tutto parla di ambizione, radici, dannazione.

Jasmine Trinca
Jasmine Trinca ne L’Arte della Gioia

Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi ancora insieme dopo L’Arte della Gioia: un patto oscuro tra famiglia, potere e sacrificio

L’estranea non è solo un film. È una discesa nell’abisso del potere familiare. Strippoli lo descrive così: “I Buddenbrook incontrano Faust”. E non è una provocazione. Il racconto segue la decadenza di una famiglia imprenditoriale di Bari. Ricca, potente, apparentemente invincibile. Ma tutto vacilla quando il controllo sul destino diventa una trappola. E per salvarsi, si arriva a sacrifici inimmaginabili. Le atmosfere sono carnali, perturbanti, claustrofobiche. Il tono è viscerale. Il dolore è reale. Strippoli, ancora una volta, usa il cinema come lama sottile. Incide la superficie e porta alla luce l’orrore più umano: quello della perdita e del disfacimento.

Trinca e Bruni Tedeschi danno corpo a due personaggi femminili memorabili. Madri, figlie, carnefici e vittime insieme. Le dinamiche familiari diventano violente. Le colpe si trasmettono come eredità tossiche. L’estranea non offre consolazioni. Ma regala verità. Crude, necessarie, contemporanee. Il regista si conferma tra le voci più potenti del cinema italiano under 40. E lo fa mettendo in scena una tragedia moderna in pieno sole pugliese.

Il futuro? C’è chi scommette che sarà presentato a Cannes o a Venezia. I segnali ci sono tutti. E anche il pubblico attento sta già facendo girare il titolo sui social. Nel frattempo, il set si muove tra Roma e Bari. Gli attori recitano, le luci si accendono, le ombre crescono. Perché questa non è solo una storia da vedere. È una ferita da sentire. L’estranea arriverà solo quando sarà il suo momento. Ma la sua oscurità è già tra noi.

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