Il 9 agosto in seconda serata, Rai 3 regala una vera perla del nostro cinema: “Misericordia” di Emma Dante. Un film intenso, premiato, eppure quasi invisibile al grande pubblico. Un’occasione irripetibile per scoprire un’opera che ha stregato i festival e toccato il cuore della critica.
Misericordia è uno dei film italiani più potenti degli ultimi anni. Presentato al Tallinn Black Nights Film Festival 2023, ha vinto il Grand Prix e il premio per il miglior attore, Simone Zambelli. Ha poi conquistato diverse candidature ai Nastri d’Argento 2024: miglior attrice (Simona Malato), miglior attore non protagonista (Fabrizio Ferracane), miglior fotografia (Clarissa Capellani) e miglior casting (Maurilio Mangano).
Ma più dei premi, colpisce la sua forza umana. Il film è diretto da Emma Dante, autrice teatrale e regista nota per il suo sguardo radicale, il suo amore per i corpi imperfetti, la sua voce controcorrente. “Misericordia” è ambientato in una Sicilia sospesa tra incubo e speranza. Un borgo sul mare, fatto di baracche e rottami. Una montagna che incombe. E in mezzo, un ragazzo fragile: Arturo.
Arturo è nato dalla violenza, da una madre morta di parto e da un padre-padrone che incarna l’abuso e il dominio. Quel padre si chiama Polifemo (interpretato da un terrificante Fabrizio Ferracane), protettore delle ‘lavoratrici’ del luogo. A salvarlo sono tre donne: Betta, Nuccia e Anna. Proprio loro che diventano madri, senza esserlo. Tre donne che lo amano, lo curano, lo proteggono. Il film racconta la lotta quotidiana per sopravvivere in un mondo che non lascia scampo. Ma anche la bellezza della solidarietà tra invisibili. L’amore che nasce dove nessuno lo vede. La poesia che resiste anche nel degrado.

Su Rai 3 un’opera necessaria, poetica, mai vista prima in TV
La messa in onda del 9 agosto è un piccolo evento. Perché Misericordia è un film che raramente passa in TV. Ha avuto una distribuzione limitata, nonostante il suo valore artistico sia altissimo. È stato definito dalla Rivista del Cinematografo e da The Hollywood Reporter Roma come uno dei migliori film italiani del 2023.
La regia è viscerale. I corpi si muovono come in danza. Emma Dante mescola realismo e mito. Le immagini sono forti, ma mai gratuite. Il dolore è reale, ma attraversato da una luce sottile. Arturo tesse fili di lana. I gesti parlano. Il silenzio pesa più delle parole. Simone Zambelli è straordinario. Il suo Arturo è puro, indifeso, eppure resistente. Ogni suo movimento è significato. Ogni sguardo racconta. È una performance che vale il film intero.
Le tre donne attorno a lui sono interpretate da attrici intense e carnali: Simona Malato, Tiziana Cuticchio, Milena Catalano. Portano sullo schermo una maternità diversa, fatta di cura, empatia, sacrificio. E anche coraggio, quando decidono di liberarlo dalla violenza di Polifemo.
Misericordia nasce da un’opera teatrale. E conserva quella forza fisica e simbolica del palcoscenico. Ma diventa cinema attraverso l’immagine, il montaggio, la luce. Le riprese sono durate tre anni. Il tempo necessario a costruire un mondo che sembra vero, ma parla di tutti noi. Il film è un manifesto di cinema femminista. Parla di maternità non biologica, di donne che salvano altre vite mentre cercano di salvare se stesse. Di una società che abbandona i fragili. Ma anche della possibilità di rinascere, insieme.
Il 9 agosto, su Rai 3, in seconda serata, questa storia arriva finalmente in TV. Non lasciatevela scappare. Non è solo un film. È un grido. Un abbraccio. Una preghiera laica. Una poesia ruvida che resta dentro. Chi ama il cinema coraggioso, chi ha il cuore aperto, non può perderlo.
