Sembra una farsa, ma è una storia vera: su RaiPlay un imperdibile cult con Helen Mirren (in scadenza)

Su RaiPlay un uomo ruba un dipinto di Goya per chiedere l’abolizione del canone tv e no, non è una commedia. È successo davvero. Ed è diventato un film. Uno di quelli da vedere adesso, prima che sparisca dal catalogo. Un piccolo cult con due mostri sacri del cinema inglese: Helen Mirren e Jim Broadbent.

Il ritratto del Duca è una storia fuori dal tempo. Un film che ti fa ridere mentre parla di ingiustizia sociale. Che commuove con leggerezza. Che racconta la fragilità con il sorriso sulle labbra. RaiPlay lo propone ancora per pochi giorni. È il momento perfetto per scoprirlo o rivederlo. Perché questa storia vera sembra uscita da un romanzo, ma è accaduta sul serio.

Nel 1961, Kempton Bunton — tassista, 60 anni, idealista, padre ferito — entra nella National Gallery di Londra e ruba il Ritratto del Duca di Wellington di Francisco Goya. Non per venderlo. Non per arricchirsi. Ma per attirare l’attenzione su una battaglia personale: l’abolizione del canone tv per i pensionati. E chiede come riscatto proprio quello.

Una farsa? Una provocazione? Un gesto disperato? Il ritratto del Duca esplora tutto questo. E lo fa con umorismo sottile, empatia e una rara delicatezza emotiva. La regia è di Roger Michell, lo stesso di Notting Hill, qui al suo ultimo lavoro prima della scomparsa nel 2021. Un addio silenzioso, ma pieno di grazia. Nel ruolo di Kempton c’è un gigantesco Jim Broadbent. Buffo e struggente, incarna un uomo comune che vuole cambiare il mondo. Accanto a lui, Helen Mirren è Dorothy: moglie concreta, ferita, che cerca di non affondare insieme a lui. La loro coppia è un cuore che pulsa in mezzo al caos. Tra litigi, silenzi e una perdita mai superata, provano a restare a galla. A modo loro.

Il film è stato presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia 2020. Ha ricevuto elogi per il tono, le interpretazioni, il modo in cui affronta temi duri con ironia. Non ha vinto Oscar, ma chi lo vede lo ricorda. Perché non urla mai, ma lascia il segno. Perché parla di giustizia, famiglia, dolore, utopia. E oggi è ancora più attuale.

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Il ritratto del Duca su RaiPlay

Un cult umano e necessario, ma su RaiPlay ancora per poco

Il ritratto del Duca è uno di quei film che sembrano sussurrare. Ma poi restano. Ti entrano sotto pelle con piccole frasi, con gesti imperfetti, con sguardi pieni di storia. Non cerca effetti. Non vuole stupire. Vuole raccontare. Vuole che tu creda in un uomo strano, generoso, fragile. E ci riesce.

Il cult non è solo nella trama bizzarra o nella regia pulita. È nella verità che racconta. In quella sensazione di riconoscersi in un piccolo uomo che ha provato a fare qualcosa. Anche sbagliando. Oggi molti scoprono questo tesoro cinematografico per la prima volta. Altri lo recuperano sapendo che è l’ultima occasione. Perché sì, sta per uscire da RaiPlay.

Ed è proprio questo che rende tutto più urgente. Se ami il cinema britannico, se cerchi una storia vera che sembra inventata, se vuoi lasciarti sorprendere da un cult emozionante… non rimandare. Non è solo un film. È un ritratto — non di un duca — ma di un uomo qualunque, che ha creduto di poter cambiare le cose con un gesto folle e tenero. Guardalo adesso su RaiPlay. E porta con te una storia che sembra una farsa, ma è più vera di tante verità.

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