Folle, oscuro e indimenticabile: ancora poche ore per vedere su Netflix l’horror che ha scioccato anche Stephen King

Malignant è uno di quei film che non si dimenticano facilmente. Non tanto per la trama, quanto per come James Wan decide di raccontarla. Il regista di The Conjuring e Insidious abbandona le atmosfere gotiche per tuffarsi in qualcosa di più radicale, viscerale e imprevedibile.

Su Netflix è disponibile ancora per tre giorni: fino al 17 giugno. Poi sparirà dal catalogo. E sarebbe un peccato perderlo. Soprattutto se ami l’horror che osa. Quello che rompe le regole. Che non ti guida, ma ti travolge. Come ha fatto con Stephen King, che lo ha definito “brillante”. In effetti Malignant è diverso da tutto. È horror, ma anche giallo, è slasher, ma anche body horror. È un omaggio spudorato al cinema italiano di Dario Argento, Mario Bava e Lucio Fulci. Ma anche un viaggio intimo nella psiche e nel trauma.

La protagonista è Madison, interpretata da Annabelle Wallis. Vive a Seattle, è vittima di un marito violento. Ma la violenza peggiore arriva dopo: iniziano le visioni. Omicidi atroci. Flash che sembrano sogni. Ma sono reali. E lei li vede mentre accadono. L’indagine porta Madison a confrontarsi con il proprio passato. Un passato rimosso, che custodisce un segreto: Gabriel, non un semplice amico immaginario, ma un vero e proprio gemello parassita. Un essere fisico. Malvagio. Nascosto nel suo stesso corpo.

Il trauma cranico subito riattiva questa presenza. Gabriel prende il controllo. Agisce attraverso Madison. Uccide. Si vendica. La verità si svela in un climax da brividi: Gabriel esce dalla nuca di Madison, contorcendosi in una danza di sangue e dolore.

Netflix
Malignant, ancora per poco su Netflix

Netflix: un cast perfettamente orchestrato per l’incubo

Accanto alla Wallis, troviamo Maddie Hasson (Sydney, la sorella), George Young e Michole Briana White nei ruoli dei detective. E ancora Jacqueline McKenzie, Jake Abel, McKenna Grace, Jean Louisa Kelly e Susanna Thompson. Ma la vera rivelazione è Marina Mazepa, contorsionista che “dà corpo” a Gabriel. La voce invece è di Ray Chase. La fusione tra effetti digitali e pratici è impressionante. Le scene d’azione, girate al contrario per simulare Gabriel, sono tra le più disturbanti e inventive mai viste nel cinema horror mainstream.

Malignant ha ricevuto 4 vittorie e 19 nomination in festival e premi di settore. Ha vinto il Chainsaw Award e il Best Villain ai BloodGuts UK Horror Awards. La sceneggiatrice Akela Cooper è stata premiata al Mill Valley Film Festival. E i fan l’hanno portato fino alla selezione finale dell’Oscars Fan Favorite Award. Ma più dei premi, è il suo impatto a contare. Malignant ha acceso una scintilla. Ha riportato in auge il gusto per il rischio. Ha aperto la strada a horror più barocchi, più sporchi, più “europei” nello spirito. E ha dimostrato che l’horror può ancora spiazzare e innovare.

Nicolas Cage lo ha indicato come il suo horror preferito del 2021. E per una buona ragione. È un film che vive oltre lo schermo, che lascia un segno, che si sedimenta. Se ti piace il cinema di genere, questo è un viaggio che non puoi mancare. Non è tratto da una storia vera, ma nasce da suggestioni oscure e mediche. Come quella di Edward Mordrake, il nobile con una faccia in più dietro la testa. O da casi clinici reali di gemelli siamesi e parassitari. Wan, Cooper e Ingrid Bisu mescolano medicina, leggenda, cinema e trauma in un unico organismo narrativo. Proprio come Gabriel dentro Madison.

Malignant è una creatura nuova. Un film che ti respinge e ti attrae. Che ti spaventa, ma ti lascia affascinato. È l’horror che non ti aspetti. E lo trovi ancora su Netflix, ma solo fino al 17 giugno. Non perdere l’occasione.

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