Stasera in tv torna il successo del cinema survival che sbancò in pandemia e stregò il pubblico (paura, trappole, ingegno)

Stasera in tv il destino torna a chiudersi in una stanza. E il tempo, di nuovo, corre contro chi vuole salvarsi. Oggi, in prima serata su Rai 4 alle ore 21:19, torna in onda Escape Room 2 – Gioco mortale, sequel del cult diretto da Adam Robitel. Il film si intitola in originale Escape Room: Tournament of Champions e affonda nel cuore del thriller psicologico e del cinema survival. Sopravvivere non basta. Bisogna capire perché si è ancora vivi. Ed è qui che si apre un nuovo gioco, ancora più letale.

Protagonisti sono di nuovo Taylor Russell e Logan Miller, nei panni di Zoey Davis e Ben Miller, sopravvissuti alle stanze mortali create dalla Minos Corporation. Insieme ad altri reduci da precedenti “giochi”, i due si ritrovano prigionieri in una nuova serie di stanze trappola. Nessuna uscita. Solo enigmi, sospetti e tempo che scorre. Nel cast brillano anche Holland Roden (Rachel), Indya Moore (Brianna), Thomas Cocquerel (Nathan) e Carlito Olivero (Theo). Nella extended cut, disponibile in home video, compaiono anche James Frain (Henry) e Isabelle Fuhrman (Claire).

Stasera in tv
Escape Room 2, stasera in tv

Escape Room 2 è uscito nel pieno della pandemia e, contro ogni previsione, ha incassato oltre 65 milioni di dollari a fronte di un budget di 15. Non un trionfo come il primo (155 milioni con soli 9 di budget), ma un vero successo nel suo contesto. Ha riportato la gente al cinema. Ha dimostrato che il genere thriller, se ben costruito, funziona ancora. Anche tra le mascherine e la paura vera.

La regia di Robitel resta tesa, compatta. Ogni stanza è un microcosmo di tensione. L’ansia diventa materia viva. E lo spettatore è parte del gioco. Curiosità? Ce ne sono molte. Il film ha due versioni: quella cinematografica e una extended cut con personaggi diversi, inizio e finale alternativi. Il primo finale, considerato troppo cupo, è stato modificato dopo le proiezioni di prova. Alcune scene viste nei trailer, come quella del bagno turco, non sono mai arrivate al montaggio finale.

Il nome Minos richiama il re mitologico del labirinto del Minotauro. Un richiamo perfetto per una narrazione dove il labirinto è mentale prima ancora che fisico. La stessa Holland Roden aveva già recitato in un horror simile: Follow Me (2020), altro film che sfruttava l’idea delle escape room per creare terrore moderno. E il pubblico? Coinvolto. Intrappolato, proprio come i personaggi. Il film gioca con la logica, la paura e l’illusione di avere il controllo. In sala, molti spettatori trattenevano il fiato. Altri si chiedevano se sarebbe mai finito davvero.

Stasera in tv un’eredità che continua a far scuola nel thriller contemporaneo

Escape Room 2 non è solo un sequel. È una riflessione sulla sorveglianza, sull’intrattenimento estremo e sul trauma condiviso. Dietro l’adrenalina, c’è un mondo di significati. Il suo impatto sul cinema recente è concreto. La formula del “torneo dei campioni”, in cui si radunano i sopravvissuti di prove precedenti, è stata ripresa in altri film e serie. Il modello narrativo funziona perché unisce azione, empatia e mistero.

Il successo del franchise ha rilanciato il filone horror-thriller a basso costo ma ad alta tensione. Un genere che, dopo Saw e Hostel, sembrava aver perso mordente. Invece è tornato, grazie a trame che parlano anche di noi: della nostra paura di essere osservati, manipolati, usati per uno scopo più grande. Le escape room, in fondo, non sono solo un gioco. Sono una metafora del nostro tempo.

Stasera in tv, se non guarderai Un giorno come tanti, su Rai 4, non ti aspetta solo un film. Ti aspetta una sfida. Una corsa contro il tempo. Un altro giro nel labirinto. Non uscirai da questa stanza come sei entrato.

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