Incassi da cult, cast micidiale: stasera in tv un film tra i più oscuri del cinema d’azione

Stasera in tv su Italia 1, alle ore 21:26, arriva un titolo che ha lasciato il segno. Un capitolo finale. Una storia di sangue, amore e disperazione.

Rambo: Last Blood chiude una saga leggendaria, iniziata nel 1982 con First Blood. Il protagonista è sempre lui: Sylvester Stallone, nel ruolo del veterano John Rambo. Un personaggio diventato archetipo dell’eroe ferito, silenzioso e letale. Nel film troviamo Paz Vega, Sergio Peris-Mencheta, Adriana Barraza e Yvette Monreal. Il cast è internazionale, compatto, preciso come un’arma. Ogni volto, una ferita. Ogni dialogo, un sussurro prima del colpo.

La trama è semplice, oscura, spietata. John Rambo vive nel suo ranch in Arizona. Si prende cura di Gabrielle, la nipote della sua amica Maria. Quando la ragazza scompare in Messico, attirata da un padre assente, Rambo attraversa il confine. E non per parlare. Il cartello criminale di Victor e Hugo Martinez gestisce traffici sessuali e violenza. Rambo entra nel loro inferno con un unico obiettivo: riportare a casa Gabrielle. Ma la tragedia è dietro l’angolo.

Quando la ragazza muore tra le sue braccia, ferita e spezzata, Rambo torna a casa. Non per arrendersi. Ma per prepararsi alla guerra. Il ranch diventa una trappola. Una sentenza. Un addio. Le scene d’azione sono crude, ravvicinate, fisiche. Nulla è spettacolarizzato. Ogni esplosione ha il peso di un’emozione. Ogni colpo racconta una perdita. Rambo non combatte per vincere, ma per chiudere.

Stasera in tv
Sylvester Stallone in Rambo: Last Blood, stasera in tv

Stasera in tv, oltre il mito: sangue, rimpianti e il peso degli anni

Rambo: Last Blood è stato accolto con freddezza dalla critica. Alcuni recensori ne hanno elogiato il ritmo e l’interpretazione di Stallone. Altri ne hanno criticato la brutalità, il taglio politico, le accuse di xenofobia. Eppure ha convinto il pubblico. Con 91,5 milioni di dollari al box office mondiale, è diventato un cult. Un successo silenzioso. Il capitolo forse meno ricco della saga, ma sicuramente il più profondo.

Le location del film spaziano dalla Bulgaria alla Spagna, con scene aggiuntive girate nel 2019. Il regista Adrian Grünberg ha costruito un’opera cupa e rassegnata, perfettamente in linea con il tono crepuscolare della sceneggiatura. David Morrell, autore del romanzo originale, si è dissociato dal film. Ma ha riconosciuto l’impatto del personaggio sul tempo e sulla cultura pop.

Stallone, da parte sua, ha definito il film “un addio amaro”. Eppure ha accennato all’idea di un prequel. Un giovane Rambo. Un’America diversa. Un’altra guerra, forse ancora più devastante: quella dell’identità. Il film ha ispirato una nuova generazione di eroi silenziosi. Da John Wick a Equalizer, il modello di vendetta intima, personale, è diventato centrale nel nuovo cinema d’azione.

Con Rambo: Last Blood, Stallone firma una delle sue performance più fisiche e interiori. Non ci sono eroi. Solo uomini che hanno perso troppo. E che non dimenticano. Stasera in tv su Italia 1, non va in onda solo un film. Va in onda una resa dei conti. Una fine. Un lungo addio scolpito nel fuoco. Rambo vive nel ricordo. E quel ricordo, stasera, torna a colpire.

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