Stasera in tv alle 21:16, su Twenty Seven (canale 27), torna Il piccolo Lord, film tratto dal romanzo senza tempo di Frances Hodgson Burnett. Diretto da Jack Gold nel 1980, è diventato un cult delle feste. Ma non è solo un film “di Natale”. È un racconto sul cambiamento. Sulla forza dell’amore. Su un bambino capace di trasformare un mondo intero con un sorriso e una frase gentile.
Il protagonista è Ricky Schroder, 10 anni all’epoca. Un vero bambino prodigio. Con i suoi occhi limpidi e la recitazione pura, ha conquistato milioni di spettatori. Al suo fianco, un gigante del cinema: Alec Guinness, l’indimenticabile Obi-Wan di Star Wars. Guinness interpreta il burbero conte di Dorincourt, nonno nobile e distante, che scopre il calore perduto attraverso la tenerezza del nipote. Il loro rapporto è il cuore pulsante del film.
Accanto a loro, un cast corale che arricchisce la vicenda: Connie Booth è la madre di Cedric, dignitosa e dolce. Eric Porter è l’avvocato Havisham, ponte tra due mondi. Tra gli altri, anche Patrick Stewart in uno dei suoi primi ruoli. L’ambientazione inglese, il castello di Belvoir nel Leicestershire, fa da sfondo a una storia di trasformazione profonda. Non solo geografica, ma umana.

Stasera in tv: un racconto di famiglia, redenzione e dolcezza che non invecchia mai
Cedric Errol ha sette anni. Vive a New York con la madre, dopo la morte del padre. Non sa di appartenere a una famiglia aristocratica inglese. La sua vita cambia quando un avvocato lo rintraccia. È l’unico erede rimasto del conte di Dorincourt. Parte per l’Inghilterra. Lascia l’America, le strade, gli amici, il droghiere Hobbs. Incontra un nonno freddo, rigido, deciso a educarlo come si conviene a un Lord. Ma Cedric non è come gli altri. È gentile. Curioso. Pieno di gratitudine. Conquisterà non solo il conte, ma l’intera tenuta. Anche se la madre viene tenuta a distanza, Cedric non smette di essere un ponte tra due cuori chiusi.
Il film tocca temi universali: famiglia, perdono, relazioni tra generazioni. Quando una donna si presenta sostenendo che suo figlio sia il vero erede, l’equilibrio si spezza. Ma la verità verrà a galla grazie all’onestà e agli amici di Cedric. Il finale, ambientato a Natale, è un inno alla riconciliazione. Non servono effetti speciali. Bastano una carezza, una seconda possibilità, una famiglia che si ritrova.
Il film ha vinto un Emmy per la miglior fotografia. Ricky Schroder ha ricevuto un Young Artist Award. Ma il vero premio è l’affetto che ancora oggi riceve, a ogni nuova messa in onda. In Italia e in Germania, Il piccolo Lord è ormai parte della cultura popolare. Ogni anno torna in tv, e ogni anno tocca nuove generazioni. È diventato una piccola tradizione che ci parla di ciò che conta davvero. Molti lo ricordano come “il film del nonno che cambia”. Ma è anche il film del bambino che non giudica. Della madre che aspetta. Degli amici che restano. È un racconto che accarezza, consola, ricorda che si può essere nobili anche senza titoli. Basta amare. Davvero.
Stasera in tv, se deciderai di guardarlo e di non perderti in qualcosa di più romantico, preparati a sentire qualcosa. Magari una stretta alla gola. O un nodo al cuore. È il segno che sei ancora capace di emozionarti. Perché Il piccolo Lord non è solo un film. È una lezione di umanità travestita da favola.
