Un piano folle, una fuga impossibile, una verità rimasta segreta per anni: stasera in tv, su Iris (canale 22) alle 21:13, va in onda Argo, il thriller che ha riscritto le regole del genere. Ben Affleck dirige e interpreta un eroe silenzioso della CIA. La storia è vera. Gli eventi sono accaduti. Il finale è da brividi.
Teheran, 1979. L’ambasciata americana è sotto assedio. Sei funzionari riescono a fuggire. Si rifugiano a casa dell’ambasciatore canadese Ken Taylor. Ma fuori c’è una rivoluzione in corso. Affleck è Tony Mendez, esperto in operazioni sotto copertura. La sua idea è geniale e pericolosa: fingere di girare un film. Un falso film hollywoodiano. Il titolo? Argo. Una pellicola di fantascienza che non verrà mai girata. Un copione finto per salvare vite vere.
Con l’aiuto di John Chambers (il truccatore di Il pianeta delle scimmie, interpretato da John Goodman) e del produttore Lester Siegel (Alan Arkin), Mendez costruisce l’inganno perfetto. Hollywood, CIA, ambasciata canadese: tre mondi che si intrecciano in un’operazione mai vista prima. La chiamano Canadian Caper. Completano il cast Bryan Cranston, Victor Garber, Tate Donovan, Clea DuVall, Scoot McNairy e Kerry Bishé. Ogni volto è una pedina nel gioco dell’inganno.

Stasera in tv: un film da Oscar, un racconto di coraggio e ingegno che ha segnato il cinema
Argo ha vinto tutto. 3 Oscar: Miglior film, Miglior montaggio, Miglior sceneggiatura non originale. 2 Golden Globe, 3 BAFTA, un César, un SAG Award. Ma più dei premi, è rimasto il ricordo. Quello di una storia vera, raccontata con tensione e umanità. Nessuna esplosione, nessun supereroe. Solo intelligenza e paura. Le riprese si sono svolte a Los Angeles, Istanbul, Washington e all’aeroporto di Ontario, in California. Ogni dettaglio visivo riporta agli anni ’70, con una grana volutamente ruvida e colori desaturati.
Affleck si ispira a Tutti gli uomini del presidente per costruire un’atmosfera credibile e opprimente. La regia è asciutta. I movimenti di macchina sono chirurgici. Il successo fu planetario. Con un budget di 45 milioni di dollari, Argo incassò oltre 230 milioni. Il pubblico premiò un film adulto, teso, ma accessibile. Il titolo “Argo” non viene dalla mitologia greca. È una battuta ricorrente tra i protagonisti. Un modo per alleggerire una tensione insopportabile. In realtà, il copione originale era un adattamento di Lord of Light, romanzo di Roger Zelazny. Ma quella storia non doveva mai vedere la luce. Doveva solo salvare delle vite.
Argo ha segnato un prima e un dopo nella carriera di Affleck. Da attore discusso a regista affermato. Questo film lo consacra definitivamente. Ma ha influenzato anche il cinema americano. Ha rilanciato il genere del thriller storico-politico. Ha aperto la strada a opere come The Post, Bridge of Spies, Zero Dark Thirty. La lezione di Argo? Le storie vere possono essere più incredibili della fantasia. Basta saperle raccontare con rispetto, ritmo e cuore.
Stasera in tv, alle 21:13 su Iris, torna un film che ha emozionato, sorpreso e commosso milioni di persone. Non è solo una pellicola: è una testimonianza. Chi ama il cinema vero, non può mancare. Argo è la prova che un’idea può cambiare il destino. E che anche a Hollywood, a volte, la verità vince sul copione.
