Su RaiPlay il giallo tratto da un bestseller iconico: Giampaolo Morelli in una prova imperdibile

Un omicidio, una donna affascinante e un commissario diviso tra il dovere e il desiderio: su RaiPlay è disponibile La donna della domenica, miniserie diretta da Giulio Base, ispirata al celebre romanzo di Fruttero & Lucentini. È un viaggio potente nell’Italia degli anni Settanta, tra ambienti borghesi, silenzi pesanti e passioni non dette.

Protagonista assoluto è Giampaolo Morelli, volto amatissimo della televisione italiana, noto per ruoli in serie cult come L’ispettore Coliandro. Qui interpreta il commissario Santamaria, chiamato a risolvere l’omicidio dell’architetto Garrone, figura ambigua e sgradevole, ucciso in circostanze drammatiche.

Accanto a lui, un cast ricco: Andrea Osvárt è la magnetica Anna Carla Dosio, moglie di un potente industriale. Ci sono anche Antonino Bruschetta, Fabrizio Bucci, Franco Castellano, Laura Curino e Sergio Friscia, in una galleria di personaggi che rivelano un’Italia profondamente divisa, ma ancora elegante e silenziosamente feroce.

La miniserie, in due puntate, è un adattamento fedele ma moderno di un’opera che ha segnato la narrativa italiana. Pubblicato nel 1972, il romanzo originale fu subito un caso editoriale. Oggi, a distanza di decenni, questa trasposizione televisiva restituisce il peso delle parole con immagini ricche di atmosfera e significati.

Morelli sorprende. Il suo Santamaria è discreto, acuto, malinconico. Guarda tutto. Intuisce. Ma resta umano. E quando si trova davanti a Anna Carla, il confine tra indagine e attrazione si assottiglia pericolosamente. Il fascino della miniserie sta proprio qui. Nella tensione non urlata. Nei gesti sospesi. Nei dettagli. È una narrazione fatta di sguardi, di dialoghi misurati, di eleganza quasi scomparsa dalla televisione attuale.

La donna della domenica non ha bisogno di effetti speciali. Le bastano gli interni borghesi, i palazzi austeri, i mercatini d’antiquariato e le biciclette che scivolano sul pavé. La regia è accurata. La fotografia scolpisce l’epoca. Gli ambienti parlano tanto quanto i personaggi.

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Giampaolo Morelli ne La donna della domenica, disponibile su RaiPlay

Su RaiPlay una miniserie che racconta un segreto sepolto tra le righe: perché guardarla oggi

Dietro al caso giudiziario si nasconde molto di più. C’è una riflessione sul potere, sul ruolo delle donne, sulla maschera delle apparenze. C’è il dolore di chi ha troppo e la rabbia di chi ha troppo poco. Giampaolo Morelli, con la sua prova intensa e contenuta, porta lo spettatore dentro una spirale emotiva inaspettata. Non è un eroe. È un uomo che osserva, si perde, si rialza. E che, come ogni spettatore, cerca la verità anche dove fa male trovarla.

La donna della domenica non ha vinto premi. Ma ha lasciato un segno. Ha riportato in televisione una letteratura forte, italiana, colta e popolare al tempo stesso. Ha dimostrato che si può fare grande racconto con sobrietà, senza rinunciare all’intensità. Nel tempo ha anche ispirato altre produzioni, contribuendo al ritorno di ambientazioni d’epoca e di storie radicate in territori italiani riconoscibili e profondi. Ha aperto una via, discreta ma duratura, verso fiction più ambiziose, più adulte.

Oggi, rivederla su RaiPlay è un’occasione preziosa. È riscoprire un tempo e uno stile. È lasciarsi catturare da una storia che non grida, ma che arriva dritta al cuore. Guarda oggi stesso La donna della domenica. Non per nostalgia, ma per capire quanto ancora può dirci.

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