Oggi è la Festa della mamma. E c’è un film gratuito che dovresti vedere. Non solo per la sua forza. Ma per la sua verità straziante.Anna Magnani, Pier Paolo Pasolini, Roma. Tre nomi, un solo grido: quello di una madre che non si arrende. E che perde tutto. Tutto questo è Mamma Roma.
Si trova su Mediaset Infinity, disponibile senza abbonamento. È un’opera che ha segnato la storia del cinema italiano. Ma soprattutto il cuore di chi la guarda. Perché ci sono madri che ti accarezzano. E madri che ti urlano dentro. Questa fa entrambe le cose. E non la dimentichi più. Pasolini la dirige. Magnani la incarna. Roma la contiene. Una donna del popolo che vuole dare a suo figlio un’altra vita. Ma è troppo tardi.
Una madre, un figlio, una periferia. E un passato che non molla. Non è un film. È una ferita aperta. Anna Magnani offre una delle sue prove più radicali. Scorticata, furiosa, tenera. Un miscuglio di dolore e orgoglio che fa male al petto. Al suo fianco, Ettore Garofolo è il figlio adolescente. Uno sguardo perso. Una rabbia trattenuta. E un finale che ti stende.
Mamma Roma fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1962. E suscitò scandalo. Pasolini fu aggredito. Il pubblico era diviso. Il tempo l’ha reso immortale. Perché certe madri non si dimenticano. Nemmeno quando muoiono sullo schermo. Questa visione è gratuita. Eppure vale oro. Solo oggi puoi vederla. Ed è l’unico modo per dire davvero: grazie mamma.
Festa della mamma: su Mediaset Infinity una madre che lotta, un figlio che cade. La tragedia che ha cambiato il nostro cinema
Il film nasce da un fatto vero. La morte di Marcello Elisei, legato a un letto in carcere a Regina Coeli. Pasolini ne resta ossessionato. E scrive questa storia. Mamma Roma (così si chiama la protagonista) è una prostituta. Ma sogna per suo figlio una vita pulita. Lo porta in periferia. Gli apre un banco al mercato. Vuole il riscatto. Vuole rispetto. Ma Ettore non sa chi è sua madre. E quando scopre la verità, crolla. Cade nella microcriminalità. Finisce in prigione. E non ne esce più. La scena finale è un pugno nello stomaco. Ettore, malato, legato a un letto. Chiama la madre. Ma lei non c’è. E quando arriva, è tardi. Troppo tardi.
Pasolini racconta la maternità come tragedia sociale. Come tentativo di salvezza in un mondo che non perdona i poveri. Soprattutto le donne sole. Il cast mescola professionisti e volti presi dalla strada. Franco Citti è il protettore Carmine. Silvana Corsini è Bruna, la ragazza madre. Tutti sembrano veri. Perché lo sono.

Mamma Roma non è solo un film. È una radiografia emotiva di un’Italia dimenticata. Dove l’amore non basta. E la verità fa male. Questa opera ha influenzato registi come Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Gianni Amelio. Tutti hanno guardato lì, prima di raccontare il dolore della famiglia. Oggi, nel giorno in cui celebriamo le madri, questa visione ha un valore in più. Non offre fiori. Offre domande. E una consapevolezza che resta.
Anna Magnani in questo film non recita. Vive. Ogni gesto, ogni grido, ogni lacrima ha il peso di chi conosce davvero il dolore. Se hai amato tua madre, se l’hai persa. Se ti manca. Questo film ti colpirà dove non ti aspetti. Ed è proprio per questo che vale la pena vederlo oggi, nel giorno della Festa della Mamma. Gratis. In silenzio. Con il cuore aperto.
