Ha vinto un Oscar, l’ha diretto Spielberg: stasera in tv un film che vale ogni minuto

Stasera in tv, Il ponte delle spie. Non solo un film storico, ma una storia vera. Una storia di tensione, etica, diplomazia. È cinema che resta nel tempo. Oggi, domenica 11 maggio, alle 21:13, su Iris (canale 22 del digitale terrestre), va in onda una delle pellicole più potenti dirette da Steven Spielberg.

Nel ruolo del protagonista c’è Tom Hanks, nei panni dell’avvocato James B. Donovan. Al suo fianco, un cast d’eccellenza: Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda, Austin Stowell. Mark Rylance ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista per il ruolo della spia sovietica Rudolf Abel. Il film ha ricevuto 6 nomination agli Academy Awards. La sceneggiatura è firmata dai fratelli Coen e Matt Charman. La colonna sonora è di Thomas Newman, dopo il forfait di John Williams. Ma i numeri non bastano a raccontare Il ponte delle spie. Perché questo film non si limita a mostrare. Questo film fa riflettere.

Stasera in tv: quando un ponte vale più di mille armi

Berlino, New York, 1957. In piena Guerra Fredda, l’FBI arresta una spia sovietica. Si chiama Rudolf Abel. Silenzioso, imperturbabile, colto. Il governo chiede un processo lampo. Ma a difenderlo viene chiamato James Donovan, un avvocato civile, ex protagonista del processo di Norimberga. Donovan accetta. Ma non recita una parte. Fa sul serio. E sfida la stampa, l’opinione pubblica, la stessa giustizia americana. Vuole un processo giusto. Anche per un nemico. In aula, lo scontro è acceso. Ma Donovan ottiene un risultato insperato: evita la pena di morte. Sa che un giorno Abel potrebbe essere utile. E così sarà.

Nel frattempo, un aereo U-2 americano viene abbattuto in territorio sovietico. Il pilota, Francis Gary Powers, viene catturato. Serve uno scambio. E chi può gestirlo, se non Donovan? Lo scenario si sposta in Europa. Precisamente al Glienicker Brücke, il ponte che unisce Berlino Est e Berlino Ovest. Quel ponte diventa il simbolo di un gesto raro: un compromesso che salva vite. In mezzo ai muri, qualcuno costruisce un passaggio. In silenzio, senza clamore. Il titolo del film nasce proprio da lì. Per anni, quel ponte verrà chiamato “il ponte delle spie”.

Stasera in tv
Tom Hanks, stasera in tv ne Il ponte delle spie

Un film che parla piano, ma colpisce forte

Spielberg racconta la Storia come pochi altri. Usa silenzi, sguardi, dialoghi misurati. Fa grande cinema con l’essenziale. Non ci sono effetti speciali. Ma ogni inquadratura pesa. Ogni frase è necessaria. Ogni scena vibra di tensione umana. La performance di Mark Rylance è ipnotica. Parla poco. Ma quando lo fa, dice tutto. È il nemico che diventa umano. L’altro che non è così “altro”. Tom Hanks è il cuore morale del film. Porta sulle spalle la responsabilità della scelta giusta, anche quando costa caro. Ed è in questo che il film colpisce più forte.

Il ponte delle spie ha ispirato generazioni di registi. Ha influenzato il modo in cui si racconta la diplomazia, la giustizia, la Guerra Fredda. Ha anche rilanciato la figura di James Donovan, un eroe silenzioso. Un uomo che ha scelto il dialogo, dove altri avrebbero scelto la vendetta. Oggi, in un mondo che urla, questo film sussurra. Ma lascia un segno profondo. E ci ricorda che la vera forza non è nella voce più alta. Ma nella parola più giusta.

Stasera in tv, non perderti Il ponte delle spie. Non è solo un film. È una lezione di umanità. E una storia che vale ogni minuto.

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