Ha sfiorato l’Oscar, finale memorabile: stasera in tv il film più discusso degli anni 2010 con Denzel Washington

Denzel Washington nei panni di un pilota che sfida la morte e sé stesso stasera in tv. Flight va in onda oggi, mercoledì 7 maggio, alle 21:14 su Iris, canale 22 del digitale terrestre.

Il film è diretto da Robert Zemeckis, regista di Forrest Gump e Ritorno al futuro. Dopo anni di animazione digitale, torna al cinema live action con un dramma che lascia il segno. Flight ha ottenuto due nomination agli Oscar nel 2013: miglior attore protagonista a Washington e miglior sceneggiatura originale a John Gatins. Un cult moderno, toccante e attualissimo.

Al centro della storia c’è William “Whip” Whitaker, comandante di un volo passeggeri. Dopo una notte di eccessi con l’assistente di volo Katerina Márquez (Nadine Velazquez), Whip si presenta ai comandi sotto l’effetto di droghe e alcol. Durante il viaggio, l’aereo subisce un guasto catastrofico. Whip compie una manovra folle: capovolge il velivolo per rallentare la discesa. Riesce ad atterrare in un campo, salvando 96 persone su 102.

L’impatto lo manda in ospedale. L’America lo acclama come eroe. Ma la verità viene a galla: era drogato e ubriaco. Inizia così il crollo. Umano, psicologico e legale. Accanto a lui, Kelly Reilly nel ruolo di Nicole Maggen, tossicodipendente in riabilitazione. Don Cheadle interpreta l’avvocato difensore Hugh Lang. John Goodman è Harling Mays, spacciatore e improbabile ancora di salvezza. Melissa Leo, Bruce Greenwood, Tamara Tunie e Brian Geraghty completano un cast impeccabile, capace di dare corpo e voce ai fantasmi di Whip.

Con un 77% su Rotten Tomatoes e un 76 su Metacritic, Flight ha conquistato la critica. È stato inserito in numerose top ten di fine anno nel 2012.

Stasera in tv
Denzel Washington in Flight, stasera in tv

Stasera in tv non un film sul volo, ma sulla caduta

Questa non è solo la storia di un atterraggio impossibile. È il ritratto sincero di un uomo distrutto. Il disastro aereo è solo l’inizio. Il vero schianto è quello con la propria coscienza. Whip combatte contro le sue bugie, la dipendenza, il rimorso. E il terrore di essere ricordato per il peggio, non per il meglio. Flight si ispira vagamente al disastro del volo Alaska Airlines 261. Anche lì il pilota tentò una manovra estrema. Ma nessuno sopravvisse. Qui la finzione cinematografica salva vite, ma non l’anima del protagonista.

Il volo SouthJet 227 è immaginario. Il numero 227 non è casuale. La somma delle cifre dà 11, numero considerato sfortunato nell’aviazione. Un dettaglio che nasconde un destino segnato. La colonna sonora? La scena della droga è accompagnata da “Under the Bridge” dei Red Hot Chili Peppers. Una scelta tagliente, perfetta, quasi didascalica nella sua potenza. Il film è stato criticato da alcune associazioni di piloti per la sua durezza. Ma Zemeckis non cerca il realismo: cerca la verità emotiva.

Flight ha aperto una nuova stagione di cinema sul “fallimento eroico”. Un tema che ritorna in Sully di Clint Eastwood o Captain Phillips con Tom Hanks. L’eredità di questo film è chiara. Ha trasformato il modo in cui il pubblico guarda agli “eroi per caso”. Uomini che salvano tutti, ma perdono se stessi.

Stasera in tv, non guarderai un film. Guarderai uno specchio. E forse, ti chiederai: “Quante volte ho nascosto la verità dietro un atto di coraggio?”. Non perderlo. Perché certe storie, anche se inventate, parlano esattamente di noi.

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